TIVOLI – Operaio morto all’ex Pirelli, la Procura dispone l’autopsia

Maurizio Tani è rimasto schiacciato mentre lavorava su un cestello ad alta quota

Sono state rispettate le normative sulla sicurezza?

La vittima ha avuto un malore improvviso?

Lo stabilimento della “Yokohama TWS” di via Tiburtina a Villa Adriana di Tivoli

Sono alcuni degli aspetti da chiarire nelle indagini sull’incidente sul lavoro che ieri, mercoledì 11 ottobre, nello stabilimento della “Yokohama TWS” di via Tiburtina è costato la vita a Maurizio Tani, 63enne di Villa Adriana (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Sul caso la Procura di Tivoli ha aperto un fascicolo e disposto l’esame autoptico sulla salma che è stata trasferita presso l’Istituto di Medicina Legale dell’Università “La Sapienza” di Roma.

Le indagini sono delegate ai carabinieri della Compagnia di Tivoli e agli ispettori dello Spresal, il Servizio Prevenzione e Sicurezza del Lavoro.

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Maurizio Tani, 63 anni di Paterno, quartiere alla periferia di Tivoli

Secondo una prima ricostruzione, la tragedia si è consumata poco dopo le ore 15. Maurizio Tani, dipendente della “El.Naco Srl” di Villa Adriana, ditta appaltatrice della ex Pirelli specializzata nella installazione e manutenzione di impianti elettrici industriali e civili, era su una piattaforma mobile impegnato nella sostituzione di parti del sistema di illuminazione esterna dello stabilimento.

L’operaio era su un cestello ad alta quota quando, per cause in corso di accertamento, è rimasto schiacciato dalla piattaforma.

La tragedia è avvenuta a poche ore dalla Giornata nazionale per le vittime sul lavoro celebrata domenica scorsa 8 ottobre.

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“È una tragedia immane che dobbiamo contrastare in ogni modo, chiediamo che gli inquirenti facciano rapidamente chiarezza sull’accaduto – hanno detto Elena Petrosino ed Alessandro Borioni, rispettivamente segretaria nazionale della Filctem Cgil e segretario generale della Filctem di Roma Lazio, e la RSU della Filctem dello stabilimento – La sicurezza nei siti industriali deve essere garantita per tutti coloro che ci lavorano, il numero di morti di aziende in appalto appare sempre troppo rilevante, sono necessari interventi per estendere i diritti ed implementare la formazione per questi lavoratori.

Il nostro pensiero va ora ai famigliari e ai colleghi della vittima”.

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