La legge li vieta, tuttavia li utilizzano per facilitarsi il gioco e impallinare gli uccelli ad una distanza ravvicinata. Sono i richiami acustici, apparecchi elettromagnetici che emettono un suono attrattivo per i volatili.
Domenica 8 ottobre a Guidonia Montecelio due cacciatori italiani sono stati beccati in flagranza dai Carabinieri Forestali e denunciati per la violazione della legge 157/92 sulla protezione della fauna.
Secondo le prime informazioni raccolte dal quotidiano on line della Città del Nordest Tiburno.Tv, i militari erano impegnati in un’attività di controllo e contrasto dei furbi che violano la normativa sulla caccia nelle campagne in località Capaldino, zona ubicata nel Comune di Guidonia a ridosso della via Palombarese e nei pressi di Ponte delle Tavole, molto frequentata dai cacciatori.
Nella rete dei Forestali sono finiti due italiani di 38 e 26 anni, entrambi residenti a Fonte Nuova e denunciati per l’utilizzo di mezzi di caccia vietati nell’ambito dell’esercizio dell’attività venatoria.
I due cacciatori avevano mimetizzato tra i rami degli alberi un richiamo acustico in attesa che i tordi si avvicinassero per essere facile bersaglio da colpire a una distanza molto ravvicinata.
A entrambi sono stati sequestrati i fucili calibro 12, un Breda intestato al 26enne e un Beretta del 38enne.
Domenica scorsa 15 ottobre, invece, i controlli dei Carabinieri Forestali di Guidonia si sono concentrati nelle campagne di Strada Pomata, nel Comune di Tivoli, zona al confine con San Gregorio e San Vittorino particolarmente popolata da selvaggina, tra cui tordi, allodole e lepri.
In questo caso i militari hanno sorpreso tre cacciatori italiani di 50, 30 e 23 anni, tutti residenti a Tivoli, con un tordo appena abbattuto.
Durante le verifiche è emerso che uno di essi aveva omesso la prevista segnatura della fauna catturata sul tesserino venatorio, mentre gli altri due avevano omesso la segnatura della giornata di caccia.
A ciascuno dei tre cacciatori è stata elevata una sanzione amministrativa di 154 euro.