MONTEROTONDO – Siepi e piante sporgenti sulle strade, caccia a chi non pota

Il sindaco Riccardo Varone concede 60 giorni di tempo ai proprietari

A Monterotondo scatta l’obbligo per i privati di tagliare vegetazioni, siepi e piante sporgenti.
Lo stabilisce l’ordinanza numero 18 – CLICCA E LEGGI L’ORDINANZA – firmata il 12 dicembre 2023 dal sindaco Riccardo Varone.
Il provvedimento impone rivolta a tutti i proprietari e conduttori di terreni e aree confinati con strade, viali Comunali e aree pubbliche di eseguire, entro e non oltre 60 (sessanta) giorni dalla data di pubblicazione della ordinanza, a propria cura e spese, il periodico taglio di siepi, rami e sterpaglie sporgenti su strade, marciapiedi o spazi pubblici.

In particolare si prevede:

a) alla messa in sicurezza di piante e rami di ogni alberatura insistente nel proprio terreno e/o giardino che per essiccamento o forte inclinazione risultino pericolose per la circolazione stradale anche in previsione di eventi metereologici intensi così da prevenire ed evitare ogni situazione di pericolo per la sicurezza e la circolazione di veicoli e pedoni;

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b) alla potatura regolare di siepi e piante radicate sul proprio fondo che invadano e restringano la carreggiata stradale i marciapiedi, le piste ciclabili ed ogni area ad uso pubblico o che limitino la visibilità e la leggibilità della segnaletica orizzontale e verticale;
c) alla rimozione immediata dalla sede stradale ed aree pubbliche di alberi, ramaglie e terriccio provenienti dai propri fondi;
d) le operazioni di taglio e/o potatura delle piante, dei rami e delle siepi, dovranno essere eseguite usando particolare cura in modo da non causare danni a persone o a cose. Il materiale vegetale, i tronchi, le ramaglie e quant’altro non potranno essere accatastate nè occupare la sede stradale o le aree pubbliche e dovranno essere eseguite previa installazione di segnaletica per avvisare gli automobilisti ed i pedoni della presenza dei lavori in corso;
e) alla potatura delle alberature ad alto fusto che coprono e/o intersecano, con i loro rami, sia i cavidotti che i corpi illuminanti degli impianti di pubblica illuminazione, creando conseguentemente pericolo per la sicurezza degli stessi impianti e per la scarsa luminosità artificiale residua.

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