TIVOLI – Massacrato a calci in faccia, il Tribunale concede il rito abbreviato agli assassini

I due romeni accusati dell’omicidio Castellaccio possono beneficiare dello sconto di pena

Per un delitto del genere, almeno in teoria, un processo ordinario si sarebbe chiuso con una condanna non inferiore ai 21 anni di carcere più un terzo della pena.

Alessandro Castellaccio, il 40enne deceduto il 25 giugno 2023 a seguito di un pestaggio nel Centro di Tivoli

Ma stavolta non finirà così il processo per la morte di Alessandro Castellaccio, il 40enne di Tivoli deceduto il 25 giugno 2023 al policlinico “Umberto I” di Roma dopo sei giorni di agonia per un pestaggio a calci e pugni nel Centro storico della città (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

                                   Mircea Nasaf                                                                       Ion Voicu

Il Tribunale di Tivoli ha infatti accolto la richiesta dei legali di Ion Voicu di essere processato con la formula del rito alternativo del giudizio abbreviato. Formula che prevede uno sconto di un terzo della pena per l’imputato romeno di 35 anni, accusato di omicidio volontario.

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Il prossimo 14 maggio alle ore 12,30 l’operaio incensurato comparirà sul banco degli imputati davanti al Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Tivoli Raffaele Morelli.

Il 21 marzo prossimo davanti alla Corte d’Assise di Roma inizia invece il processo ordinario per Mircea Nasaf, 51 anni, anche lui accusato dell’omicidio volontario.

Sul banco riservato alla parte civile in entrambi i processi, la mamma di Alessandro Castellaccio, Daniela Cola, 65 anni, e la sorella Adele, di 43 anni, entrambe rappresentate dall’avvocato Fabio Frattini di Tivoli.

Secondo la ricostruzione della Procura di Tivoli, nel pomeriggio di domenica 18 giugno 2023 Alessandro Castellaccio è stato vittima di una vera e propria vendetta da parte di Voicu, Nasaf e di altre persone non identificate dai carabinieri.

Quel pomeriggio Alessandro mentre rincasava si era fermato in piazza Codro Benedetti, nei pressi dal “Baky Bar”, dove un gruppo di romeni beveva alcol e ascoltava musica a tutto volume.

Pare che Castellaccio abbia chiesto di abbassare il volume ma ne era nata una discussione, in particolare con Aurel C. un 42enne romeno risultato estraneo al pestaggio mortale. Infatti nella colluttazione era stato Alessandro Castellaccio a colpire Aurel C. con un pugno al volto procurandogli la frattura scomposta delle ossa del naso e del setto nasale.

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A quel punto, mentre il 40enne italiano si stava allontanando dalla piazza, si era scatenata la furia omicida.

Sempre secondo la ricostruzione degli inquirenti, Alessandro era stato raggiunto e circondato dagli aggressori e colpito alle spalle da un pugno sferrato con inaudita violenza alla tempia da parte di Ion Voicu. Un pugno tanto violento da far stramazzare il 40enne italiano sul selciato a faccia avanti.

A “completare l’opera” sarebbe stato Mircea Nasaf, detto anche il “Legionario” per i suoi trascorsi in un’associazione di rievocazioni storiche: il 51enne e il 35enne hanno colpito Castellaccio ripetutamente a calci, anche sul volto, quando già la vittima era a terra, priva di sensi e impossibilitata a difendersi.

Colpito brutalmente da calci al viso da un uomo “…come se tirasse un calcio ad un pallone… “, hanno raccontato i testimoni ai carabinieri.

A documentare la violenza sono i referti medici di Alessandro Castellaccio: frattura scomposta del condilo temporale destro; frattura del ramo mandibolare di sinistra; frattura delle ossa nasali; frattura della parete laterale del seno mascellare di sinistra; frattura della parete laterale dell’orbita di sinistra; abbondante quota di emorragia subaracnoidea diffusa bilateralmente.

Un massacro senza alcuna pietà.

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