TIVOLI – Cartiere, operai in ferie forzate chiedono la Cassa Integrazione

Dopo il sequestro dei macchinari del 18 dicembre 2023, resta incerto il futuro dei 76 dipendenti

Sono stati messi in ferie forzate da un mese e mezzo, ma ancora non conoscono quale sarà il loro destino.

Continuano a vivere nel “limbo” i 76 dipendenti della “Industria Cartaria Tivoli Srl”, la società che da dicembre 2020 gestisce la cartiera di via Tiburtina 156, a Ponte Lucano, nel territorio comunale di Tivoli, alla quale la Procura di Tivoli ha sequestrato almeno due macchinari della linea di produzione.

L’assemblea dei lavoratori tenutasi venerdì 26 gennaio davanti alle Cartiere

Dopo un Natale senza tredicesima, pagata all’inizio di gennaio, i lavoratori continuano a richiedere senza esito all’azienda l’apertura della Cassa Integrazione (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Vano anche l’incontro dei Rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil coi vertici della “Industria Cartaria Tivoli Srl”, tenutosi ieri mattina, venerdì 26 gennaio, presso lo stabilimento di Ponte Lucano.

“L’azienda ci ha messi in ferie anticipate dal 18 dicembre 2023 – spiegano i lavoratori, preoccupati per il loro futuro – Più volte ci è stata rassicurata la prossima riapertura dello stabilimento, comunicandoci che le ferie si sarebbero prima protratte fino a venerdì 26 gennaio compreso, giorno in cui era stato fissato un incontro coi sindacati per aprire la Cassa Integrazione.

Invece il giorno prima dell’incontro previsto l’azienda ci ha inviato una nuova comunicazione, annunciandoci che le ferie si sarebbero protratte fino al primo febbraio 2024 compreso.

Inoltre nell’incontro coi sindacati di ieri, venerdì 26 gennaio, l’azienda ha riprogrammato un nuovo incontro per il giorno 31 gennaio 2024.

Non capiamo, e l’azienda non ce li spiega, i motivi per cui non venga aperta la Cassa Integrazione considerando che lo stabilimento è fermo dal 18 dicembre 2023″.

Si tratta dello stesso giorno in cui gli agenti della Polizia Provinciale di Tivoli e i Carabinieri Forestali del Nipaaf di Roma hanno eseguito il secondo blitz nel giro di due mesi all’interno dello stabilimento (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

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Su mandato della Procura di Tivoli, gli investigatori hanno setacciato la cartiera da cima a fondo per verificare se le acque reflue non depurate fossero ancora sversate nel fiume Aniene, come ipotizzato in una precedente perquisizione ad ottobre 2023.

E al termine della seconda perquisizione sarebbero scattati i sigilli per almeno due macchinari della linea di produzione.

Da lì, lo stesso 18 dicembre, l’anticipazione delle ferie per i dipendenti, inizialmente programmate nel periodo compreso tra il 22 dicembre 2024 e il 3 gennaio 2024.

Un rimpallo continuo che destabilizza le famiglie dei lavoratori.

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