Aveva approfittato della fragilità della vittima per trasformarlo nel suo bancomat personale. A tal punto che in un mese sarebbe riuscito a “spillargli” più di 2.500 euro.
Eppure in aula non si è raggiunta la prova della sua colpevolezza.
Così ieri, martedì 20 febbraio, il Tribunale di Tivoli ha assolto dalle accuse di rapina ed estorsione Marco G., un pregiudicato italiano di 38 anni di Guidonia Montecelio.
Il Collegio presieduto da Rosamaria Mesiti – a latere le giudici Teresa Garcea e Giovanna Riccardi – ha scagionato il 38enne perché il fatto non sussiste, una formula adottata quando manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova che l’imputato lo abbia commesso o che il fatto costituisca reato.
Secondo la ricostruzione della Procura di Tivoli tutto è accaduto tra gennaio e febbraio del 2022 a Montecelio, il borgo medievale dove imputato e parte offesa vivono come vicini di casa nel Centro storico.
La vittima – o presunta tale – è un pensionato di 68 anni, conosciuto nel Borgo per le sue fragilità, una preda appetibile per Marco G., già noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio, difeso dall’avvocato Federica Carmen Gomma del Foro di Roma.
Stando alle varie denunce presentato dal 68enne ai carabinieri della Tenenza di Guidonia, il vicino di casa si sarebbe introdotto nella sua abitazione approfittando di un’impalcatura allestita davanti allo stabile e del fatto che il portone e le finestre erano in stato fatiscente.
Così almeno in un caso Marco G. avrebbe rapinato il 68enne facendo irruzione nell’appartamento dopo averne forzato la porta. Ai militari l’anziano raccontò che, una volta all’interno, Marco G. prima rovistò nei cassetti quindi lo “perquisì” vicino fino a trovargli 100 euro nascosti nei calzini impossessandosi con la forza del denaro.
E non fu un caso isolato, almeno stando a quanto denunciato ai carabinieri.
Secondo l’accusa, il pregiudicato per altre 4 volte si introdusse nell’appartamento arbitrariamente, forzando porta e finestre e minacciando il pensionato di dar fuoco alla casa allo scopo di estorcergli i soldi.
Stando sempre alla ricostruzione della Procura, il 23 gennaio 2022 il pregiudicato asportò dalla cantina una valigia, all’interno della quale erano custoditi una macchina fotografica e due obiettivi.
Successivamente Marco G. si sarebbe presentato a casa del 68enne costringendolo a pagare 300 euro per la riconsegna del maltolto.
Il 17 febbraio 2022, invece, il 38enne con le solite modalità fece irruzione di notte nell’abitazione della vittima chiedendogli i soldi.
Davanti all’esitazione del vicino, il pregiudicato sarebbe passato alle maniere forti: “Andiamo, sennò sono c…i tuoi”, lo avrebbe minacciato costringendolo a consegnargli altri 700 euro.
Ma non è finita.
In altre due occasioni Marco G. si sarebbe intrufolato in casa, sempre di notte, costringendolo a seguirlo fino al bancomat della filiale Unicredit a Guidonia per prelevare contanti.
In particolare, alle 23,36 del 18 febbraio 2022 il 38enne avrebbe obbligato l’anziano a prelevare 700 euro, mentre alle 00,05 del 19 febbraio 2022 lo costrinse a prelevare allo sportello altri 800 euro.
Ieri il Tribunale di Tivoli ha revocato a Marco G. la misura cautelare del braccialetto elettronico applicato il 2 maggio 2022 a seguito delle varie denunce presentate dalla presunta vittima.
Le motivazioni della sentenza saranno pubblicate tra 90 giorni.