Il modus operandi era sempre lo stesso.
Cappuccio della felpa o del giubbotto sulla testa, uno scaldacollo tirato su fin sotto gli occhi, una pistola spianata contro la vittima di turno.
Segni particolari: era claudicante, italiano e le sue prede preferite sono donne sole.
Così nella mattinata di sabato 16 marzo a Vicovaro Mandela gli investigatori del Commissariato di Polizya Distaccato di “Tivoli-Guidonia” e i Carabinieri della Compagnia di Tivoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di S. U., 47enne con numerosi precedenti penali e di polizia, per reati contro il patrimonio e per stupefacenti, poiché gravemente indiziato di una serie di rapine pluriaggravate perpetrate tra il 9 dicembre 2023 e il 4 febbraio 2024, in strada e presso alcuni esercizi commerciali di Tivoli e della frazione di Villa Adriana.
Ad annunciarlo in un comunicato stampa diffuso oggi, lunedì 18 marzo, è il Procuratore Capo di Tivoli Francesco Menditto.
Tra le vittime, un’anziana signora, seguita sin dall’interno di un Ufficio Postale del centro cittadino, dove aveva ritirato la pensione e pedinata sino all’androne della sua abitazione.
A quel punto, minacciandola con una pistola, l’uomo la seguiva lungo le scale con l’intento di strapparle la borsa. La decisa reazione dell’anziana, che iniziava a urlare per chiedere aiuto, attirava l’attenzione di altre persone che, scongiurando ulteriori iniziative violente dell’uomo, lo inducevano alla fuga.
Altre rapine sono state invece portate a compimento presso esercizi commerciali del centro di Tivoli e di Villa Adriana – negozi di abbigliamento, di scarpe, di articoli da regalo – perpetrati, anche a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro, travisato e minacciando di morte le vittime, nonché minacciandole con armi da fuoco.
La serie di rapine era iniziata sabato 9 dicembre 2023 con l’assalto a mano armata ai danni di “Bollicine”, il negozio di abbigliamento per bambini al civico 43 di via Colsereno, a circa 300 metri dalla sede di “Denni Leonella” in Via dei Sosii e dal Commissariato di Polizia.
Verso le 15,40 il bandito era entrato nel negozio e ha sorpreso da sola la titolare, mamma di una bimba di appena 16 mesi che solitamente la commerciante porta con sé a lavoro.
Volto travisato e guanti, il ladro ha minacciato la donna mostrandole una pistola nascosta sotto al giaccone. Quindi le aveva consegnato una busta di plastica bianca, costringendola a mettere all’interno i contanti presenti in cassa e perfino le monete, per un totale di circa 200 euro.
Sabato 30 dicembre 2023 il bandito solitario aveva colpito da “Marlon”, il Negozio di calzature per uomo, donna, bambino al civico 62 di via Empolitana.
Verso le 12,50 il malvivente aveva fatto irruzione nel locale dove era presente soltanto la commessa.
Secondo quanto denunciato anche ai carabinieri della Compagnia di Tivoli, la donna era stata minacciata con una pistola e costretta a consegnare l’incasso della giornata da un uomo italiano col volto travisato da cappuccio e scaldacollo dileguatosi a piedi lungo la via Empolitana.
Lo scorso 4 gennaio nel mirino del bandito era finito “Denni Leonella”, il negozio di Carte Alimentari all’Ingrosso in Via dei Sosii 24, nel Centro storico della “Superba”: cappuccio del piumino nero sulla testa, scaldacollo nero sul viso, il ladro aveva puntato la pistola al fianco della commessa, una donna italiana di 59 anni, costringendola a consegnare l’incasso. (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
Il 4 febbraio scorso l’uomo col volto travisato da un passamontagna e una pistola in pugno aveva fatto irruzione in un negozio di scarpe di via Maremmana inferiore, ma tra i clienti aveva trovato un Agente della Polizia Locale di Guidonia Montecelio che con coraggio lo aveva disarmato, al fine di neutralizzarne la decisa reazione.
Tuttavia il rapinatore solitario gli aveva spruzzato sul volto lo spray urticante, riuscendo così a guadagnarsi la fuga (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
Azioni criminali che, per il modus operandi e la intimidatoria determinazione dell’uomo, provocavano un forte clamore mediatico nell’area tiburtina, creando allarme sociale.
Nel comunicato stampa il Procuratore sottolinea che gli elementi analizzati dagli investigatori della Polizia di Stato sono stati così incrociati e condivisi con quelli raccolti dall’Arma dei Carabinieri contribuendo a formare un quadro probatorio che ha portato all’emissione, previa richiesta, da parte del Giudice per le Indagini Preliminari di un provvedimento restrittivo, che condivideva dunque le conclusioni cui si giungeva in sede di informativa, così descrivendo gli elementi probatori: “precisi e concordanti”, “granitici”, “coerenti” ed infine concludendo che: “…Le specifiche modalità e circostanze dei fatti…rendono conto della perpetrazione di plurime rapine, in ambito territoriale circoscritto, a poca distanza temporale tra di esse, con il volto travisato e l’uso di un’arma, a discapito di più persone (anche turbate nell’esercizio delle rispettive attività lavorative) e con conseguente marcata attitudine a determinare grave allarme sociale…”.
“Ancora una volta – si legge nel comunicato del Procuratore Capo Francesco Menditto – va sottolineata l’importanza degli impianti di videosorveglianza istallati in città, che consentivano una celere identificazione dell’uomo.
Analogamente, un plauso va rivolto alle persone testimoni delle rapine, che non esitavano a dare il loro contribuito agli investigatori, a dimostrazione dell’importanza del senso civico e della disponibilità dei cittadini nella prevenzione e nel contrasto di reati particolarmente odiosi come le rapine in danno di anziani e di operatori commerciali, nonché alla polizia giudiziaria che ha coadiuvato la Procura”.
Sulla base del provvedimento restrittivo l’uomo è stato associato in carcere.