MONTEROTONDO – Nel mese mariano si celebra la Madonna del Diluvio delle Grazie: storia di un miracolo eretino

L’icona sacra, custodita nella chiesetta di San Rocco, verrà trasferita in processione nella chiesa parrocchiale di Santa Maria

Com’è noto, il mese di maggio è per i cristiani il mese dedicato a Maria. In questo periodo dell’anno, infatti, abbondano celebrazioni liturgiche, processioni e pellegrinaggi presso i numerosi santuari mariani sparsi in tutta Italia. A Monterotondo i solenni festeggiamenti saranno interamente incentrati attorno alla sacra effigie della Madonna del Diluvio delle Grazie.

Risalente al XV secolo, la rappresentazione pittorica è attualmente posta alle spalle dell’altare, sulla parete del catino absidale, incastonata all’interno di una cornice musiva a sua volta inserita tra due fasci di colonne addossati al muro e sormontati da un timpano spezzato. Tuttavia la sua ubicazione è più volte cambiata lungo i secoli.

La chiesa di San Rocco infatti, attualmente santuario, era in origine una cappella posta appena al di fuori delle mura cittadine, di fronte a Porta Romana (oggi Porta Garibaldi o più comunemente Arco di San Rocco). L’odierna chiesa, comunque sottoposta ad interventi e modifiche alla metà del XIX e del XX secolo (tra cui le demolizioni delle 4 cappelle laterali) fu edificata nel 1560 e affidata alla Compagnia del Sacco Nero, che provvedeva alla sepoltura di persone sole e senza famiglia. È proprio in occasione del restauro degli anni ’60 del secolo scorso che l’icona della Madonna del Diluvio delle Grazie fu posta nella posizione in cui ancora oggi si trova, sostituendo un affresco dedicato a San Rocco purtroppo quasi del tutto sbiadito.

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La chiesa di San Rocco e Porta Romana tra XIX e XX secolo (crediti foto: monterotondesi.it)

Per secoli gli abitanti di Monterotondo hanno affidato la loro protezione a questa immagine sacra, che ha protetto il borgo antico da minacce militari, naturali e pestilenziali. Sono molti gli eventi miracolosi ad essa attribuiti. Il più significativo, secondo la tradizione popolare, è quello risalente alla metà del XVII secolo, quando Monterotondo fu risparmiata dall’ondata di peste che falcidiò Roma, la diocesi tutta e in particolar modo la confinante Mentana.

Padre Giuseppe Gessi, religioso dei Frati Minori Conventuali di stanza nel convento della Santissima Concezione in Monterotondo, ebbe una visione nella quale un’ombra a cavallo, dotata di flagello, si dirigeva da Mentana verso la cittadina. La Vergine però, insieme al Bambino Gesù e a San Rocco, le si stagliava davanti proibendole l’ingresso nel borgo e salvandone gli abitanti.

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In virtù di ciò l’icona prodigiosa venne incoronata dal Capitolo Vaticano il 29 aprile 1765 dopo regolare processo. Dopo più di due secoli, il 27 aprile del 2024, esso verrà trasferita nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, dove rimarrà fino alla fine del mese di maggio. I solenni festeggiamenti verranno inaugurati dal cardinale Enrico Feroci. Di seguito il programma completo degli eventi:

(Federico Laudizi)

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