“Ci hanno licenziato con un semplice messaggio su Whatsapp“. La denuncia arriva da quindici lavoratori dello stabilimento Yokohama di Tivoli. Nella storica fabbrica di pneumatici, che in passato è stata di proprietà di Pirelli e Trelleborg e ora della multinazionale Yokohama, i dipendenti della cooperativa sono stati sospesi dall’attività lavorativa (quindi anche dal loro stipendio) per un tempo “indefinibile, con conseguenti ripercussioni sul sostentamento delle relative famiglie“.
I messaggi whatsapp sono stati spediti venerdì, ora la decisione: per il 2 settembre è stata organizzata una manifestazione fuori dallo stabilimento.
I licenziamenti mascherati, spiega in una nota la Filt Cgil, “genera inevitabilmente una forte preoccupazione, per i contenuti e per le modalità, in tutti i lavoratori che operano in appalto presso il sito produttivo Yokohama. Ci giunge inoltre notizia di alcune nuove assunzioni all’interno del consorzio e/o cooperative che operano in appalto per espletare verosimilmente le lavorazioni non più operate dai lavoratori senza stipendio“.
Si tratterebbe, spiegano i sindacalisti “di un anomalo “turnover” che sostituirebbe questi lavoratori “licenziati” per assumerne altri lavoratori ai quali vengono applicate condizioni contrattuali di minor tutela, meno diritti e meno stipendio. La Filt Cgil sarà al fianco dei lavoratori e attiverà, da subito, ogni azione di lotta necessaria a tutelare i lavoratori lasciati a casa senza lavoro e senza stipendio con un “semplice whatsapp”.
“Ci siamo ritrovati da un momento all’altro in una situazione di emergenza. Chi può ci aiuti”, chiede la moglie di uno dei lavoratori rimasti senza stipendio.