TIVOLI – Ucciso a calci in faccia, la sorella di Alessandro: “Giustizia è fatta”

Adele Castellaccio: “La pena di 14 anni? E’ quella massima prevista dalla legge: dobbiamo accettarla”

“14 anni e mezzo non sono tanti per aver tolto la vita ad una persona in maniera così brutale, ma era il massimo che potevamo ottenere col processo secondo il rito abbreviato”.

Alessandro Castellaccio detto “Sceriffo”, il 40enne di Tivoli morto dopo un pestaggio nel 2023

A parlare così al telefono col quotidiano on line Tiburno.Tv è Adele Castellaccio, 44 anni, sorella maggiore di Alessandro Castellaccio, il 40enne tiburtino soprannominato “Sceriffo” aggredito in piazza Codro Benedetti, nel Centro storico di Tivoli, da Ion Voicu, 35 anni, e Mircea Nasaf, 51 anni, i due operai romeni incensurati arrestati dai carabinieri con l’accusa di omicidio volontario (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Mircea Nasaf                                                              Ion Voicu

Oggi Adele, due figli, laurea in Giurisprudenza, consulente di sviluppo commerciale in Marocco, non era in aula in Tribunale a Tivoli e ha saputo del verdetto dal suo legale di fiducia, l’avvocato Fabio Frattini di Tivoli: Ion Voicu è stato condannato a 14 anni e sei mesi di reclusione dal Giudice per l’Udienza Preliminare Raffaele Morelli (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

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Daniela Cola coi figli Alessandro Castellaccio a sinistra e Adele a destra

“Niente e nessuno potrà restituirci Alessandro”, commenta la sorella Adele, anche a nome della mamma, Daniela Cola, straziata dal dolore dopo la mattinata trascorsa in Tribunale insieme alla sorella Lucilla Cola, entrambi parti civili nel processo e rappresentate rispettivamente dagli avvocati Francesco Fratini e Tommaso Giustiniano.

“Ci solleva il fatto che sia stata confermata l’accusa di omicidio volontario aggravato – prosegue Adele Castellaccio – Soltanto recentemente ho trovato la forza di leggere la cartella clinica di mio fratello: frattura scomposta del condilo temporale destro; frattura del ramo mandibolare di sinistra; frattura delle ossa nasali; frattura della parete laterale del seno mascellare di sinistra; frattura della parete laterale dell’orbita di sinistra; abbondante quota di emorragia subaracnoidea diffusa bilateralmente.

Ad Alessandro non ha lasciato un osso intero della faccia.

Abbiato creduto nella Giustizia e ha funzionato: oggi il Tribunale ha deciso che l’imputato deve scontare la sua pena che non è elevatissima, ma questa la legge e dobbiamo accettarla”.

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