TIVOLI – Massacrato a calci in faccia, a processo gli assassini di Alessandro

I due romeni rischiano fino a 30 anni di galera per la morte del 40enne

Lo hanno colpito senza alcuna pietà mentre la vittima era in terra, stordita da un colpo alla tempia e impossibilitata a difendersi.

Una scarica di calci in faccia, come se fosse un pallone, una violenza talmente brutale da togliergli la vita.

Alessandro Castellaccio, il 40enne deceduto il 25 giugno 2023 a seguito di un pestaggio nel Centro storico di Tivoli

Cinque mesi fa la morte di Alessandro Castellaccio ha sconvolto la comunità tiburtina e l’opinione pubblica nazionale: ucciso per vendetta dopo una scazzottata – uno contro uno – con un cittadino romeno avvenuta in pieno giorno e nel Centro storico di Tivoli (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Ora per due dei presunti assassini è arrivato il momento della verità.

                                                     Mircea Nasaf                                                                       Ion Voicu

Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Tivoli Emanuela Maria Francini ha firmato il decreto di giudizio immediato per Ion Voicu, 35 anni, e Mircea Nasaf, 51 anni, i due operai romeni incensurati arrestati dai carabinieri con l’accusa dell’omicidio volontario.

La prima udienza è fissata per il 21 marzo 2024 davanti alla Corte d’Assise di Roma.

Ai due presunti killer di Alessandro Castellaccio la Procura di Tivoli contesta anche l’aggravante della minorata difesa, per cui Voicu e Nasaf rischiano in teoria non inferiore ai 21 anni di carcere più un terzo della pena.

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Tuttavia i due imputati hanno a disposizione 15 giorni di tempo per formulare richiesta di essere processati con la formula del rito alternativo del giudizio abbreviato: la decisione spetta ad un altro Giudice di Tivoli e se l’istanza fosse accolta Voicu e Nasaf potrebbero beneficiare di uno sconto di un terzo della pena e uscire dal Tribunale di Tivoli con una condanna di appena 14 anni al netto della contestata aggravante.

Parti parti offese nel processo individuate dalla Procura sono la mamma della vittima, Daniela Cola, 65 anni, e la sorella Adele, di 43 anni, rappresentate dall’avvocato Fabio Frattini di Tivoli.

La Procura ha inoltre citato 8 testimoni sulla base delle dichiarazioni dei quali i carabinieri hanno individuato Ion Voicu e Mircea Nasaf come due degli autori del pestaggio che determinò la morte di Alessandro Castellaccio avvenuta il 25 giugno scorso al policlinico “Umberto I” di Roma dopo sei giorni di agonia.

Il 40enne vi era stato trasferito dal pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni Evangelista” di Tivoli nella serata di domenica 18 giugno in prognosi riservata a seguito di una violentissima aggressione alla quale avrebbero partecipato anche altre persone mai individuate dagli investigatori.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, quel pomeriggio Alessandro mentre rincasava si era fermato in piazza Codro Benedetti, nei pressi dal “Baky Bar”, dove un gruppo di romeni beveva alcol e ascoltava musica a tutto volume.

Pare che Castellaccio abbia chiesto di abbassare il volume ma ne era nata una discussione, in particolare con Aurel C. un 42enne romeno risultato estraneo al pestaggio mortale. Infatti nella colluttazione era stato Alessandro Castellaccio a colpire Aurel C. con un pugno al volto procurandogli la frattura scomposta delle ossa del naso e del setto nasale.

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A quel punto, mentre il 40enne italiano si stava allontanando dalla piazza, si era scatenata la furia omicida.

La Procura è convinta che Voicu e Nasaf, insieme ad altre persone non identificate, abbiano voluto vendicare il loro connazionale.

Sempre secondo la ricostruzione degli inquirenti, Alessandro era stato raggiunto e circondato dagli aggressori e colpito alle spalle da un pugno sferrato con inaudita violenza alla testa da parte di Ion Voicu. Un pugno tanto violento da far stramazzare il 40enne italiano sul selciato a faccia avanti.

A “completare l’opera” sarebbe stato Mircea Nasaf, detto anche il “Legionario” per i suoi trascorsi in un’associazione di rievocazioni storiche: il 51enne e il 35enne hanno colpito Alessandro Castellaccio ripetutamente a calci, anche sul volto, quando già la vittima era a terra e priva di sensi.

Colpito brutalmente da calci al viso da un uomo “…come se tirasse un calcio ad un pallone… “, hanno raccontato i testimoni ai carabinieri.

A documentare la violenza sono i referti medici di Alessandro Castellaccio: frattura scomposta del condilo temporale destro; frattura del ramo mandibolare di sinistra; frattura delle ossa nasali; frattura della parete laterale del seno mascellare di sinistra; frattura della parete laterale dell’orbita di sinistra; abbondante quota di emorragia subaracnoidea diffusa bilateralmente.

Un massacro.

La Procura contesta a Ion Voicu e Mircea Nasaf l’aggravante di avere approfittato di circostanze tali da ostacolare la privata difesa rappresentate dal numero degli aggressori e dal fatto che Castellaccio dopo essere caduto a terra era incapace di apprestare alcuna difesa.

Aggravante che, se fosse riconosciuta dal Tribunale, comporterebbe l’aumento di un terzo della pena per i due assassini.

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