I colleghi e gli alunni la ricordano come una donna animata da una forte passione per l’insegnamento, consapevole che la “Buona Scuola” avrebbe potuto cambiare il destino dei bambini.
All’Istituto comprensivo “Alberto Manzi” di Villalba di Guidonia Enrica Tafani è stata un punto di riferimento per un quarto di secolo e lo è rimasto anche ora che era in pensione da 5 anni. Ieri mattina, domenica 17 novembre la maestra Enrica si è spenta all’età di 73 anni presso la clinica “Italian Hospital Group” di via Tiburtina.
Lascia il marito Giuseppe Rampello e i figli Silvia e Antonio.
Oggi pomeriggio, lunedì 18, alle ore 15 si terranno i funerali nella chiesa di Santa Maria del Popolo a Villalba di Guidonia, il quartiere dove era nata, cresciuta e dove aveva esercitato la professione di insegnante di Scuola Primaria di Italiano, Storia e Arte.
A darle l’ultimo saluto saranno presenti i colleghi e gli alunni di oggi, alcuni dei quali figli di chi nell’anno scolastico 1997 sedeva tra i banchi dei plessi di via Palermo e via Rieti. Enrica Tafani aveva iniziato come insegnante di sostegno per poi diventare docente curriculare.
“Per lei la scuola era una passione e non un lavoro – raccontano le colleghe con le quali ha condiviso almeno 25 anni di insegnamento – Serena, disponibile, accogliente e molto propositiva: Enrica era una vera artista con eccelse capacità di disegno e scrittura, ci affidavamo sempre a lei ogni volta che c’era da scrivere una lettera o da realizzare le scenografie per uno spettacolo teatrale”.
Sono sempre le colleghe a raccontare il sogno condiviso con Enrica Tafani per una “Buona Scuola” fatta di progetti realizzati sempre col sorriso per la crescita dei suoi alunni, di attività che la impegnavano con piacere anche oltre l’orario di lezione, animata da un amore sconfinato per l’insegnamento.
Le amiche le hanno dedicato una lettera di ricordo:
“Enrica, cara Enrica, La terra con il cibo lega la pianta, il cielo con la luce la rende libera.
Ci piace vederti nella luce, libera!
Una pianta rigogliosa piena di fiori, tutti i fiori che hanno ornato il tuo modo di essere fra noi. Tu anima gentile, delicata, dedita al sapere e al cuore: hai saputo attingere a queste ricchezze e così hai attraversato la vita con la forza di chi sa resistere, anche quando il peso era troppo, anche quando il cammino si faceva duro.
Tra le mura del ” Manzi” non eri solo maestra, eri guida, rifugio, conforto.
Con un sorriso e uno sguardo comprensivo sapevi leggere nei silenzi, dare coraggio a chi evitava, insegnavi molto di più di una lezione: eri esempio per tutti. Collega e amica preziosa, compagna di sogni e fatiche…..quanto hai donato!
Amica cara, il tuo ricordo resta vivo, con un abbraccio che non si scioglie. La vita non ti è stata clemente, ma tu hai risposto con grazia, portando avanti ogni giorno il tuo amore per ognuna di noi, per gli altri.
Ora che il tempo ti ha portato altrove, resta in noi il tuo insegnamento più grande: amare con forza!
Lasci nel cuore un’impronta che non svanisce mai.
Avremo mai saputo rimandarti l’ affetto con cui ci hai avvolto?
Siamo stati fortunati perché ti abbiamo conosciuto e amato e vivere con te momenti felici è stato il gioiello prezioso che ci siamo regalati.
GRAZIE ENRICA”.