A Monterotondo è ricordato come il calciatore che fermò Pelè.
Amos Cardarelli, classe 1930, scomparso nel 2018, difensore, 157 presenze con la maglia della Roma dal ’50 al ’57 con tre gol e protagonista della vittoria dell’unico campionato di serie B disputato dai giallorossi nella loro storia, è un personaggio leggendario per la città eretina.
Per questo lunedì prossimo 9 Dicembre dalle ore 17.00 alle ore 19.00 allo Stadio Fausto Cecconi va in scena il “Secondo Memorial Amos Cardarelli”.
La manifestazione, organizzata dal “Roma Club Monterotondo ASD” presieduto da Marco Paradiso col patrocinio dell’amministrazione comunale, coinvolgerà squadre di categoria anno 2012, promuovendo quindi il calcio giovanile e favorendo aggregazione ed integrazione per i ragazzi della scuola calcio per commemorare l’illustre concittadino, prima noto calciatore professionistico e successivamente allenatore.
Cardarelli esordì con i dilettanti del Ludovisi nella stagione 1949-’50 prima di approdare alla Roma. Portato in giallorosso da Fulvio Bernardini, la sua trafila inizia del settore giovanile: nel 1950 raggiunge la finale del Torneo di Viareggio.
Fino al 1957 ha giocato nella Roma, divenendo un punto fermo della squadra che ha vinto il torneo di serie B nel 1951-52. Dopo sette anni passa all’Udinese, poi all’Inter, al Lecco e alla Tevere Roma, dove smette di giocare nella stagione 1962-1963.
In totale ha collezionato ben undici stagioni in serie A per un totale di 259 presenze e tre reti: una nel 6-0 al Siracusa nella stagione 1951-’52, nel ’53-’54 segnò il gol del vantaggio in casa contro la Juventus nella partita che poi finì 1-1, e l’anno successivo realizzò il gol della bandiera contro la Lazio nel derby perso 1-3.
Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, comincia la carriera da allenatore dapprima con il Palestrina (’70-’71), poi a seguire con la Stefer Roma, il Frosinone, l’Almas Roma e il Banco di Roma nella stagione ‘81-’82.
Amos Cardarelli amava Monterotondo come pochi altri, sempre attento alle vicende calcistiche della città eretina, era solito seguire la domenica mattina le partite del Monterotondo e del Monterotondo Scalo dall’alto della sua grande competenza calcistica.
Amava il calcio tecnico e leale, per il suo grandissimo fair-play da giocatore prima e da allenatore poi è stato definito un gentiluomo del calcio.
E’ passato alla storia per una fotografia scattata in una partita in Brasile tra l’Inter e il Santos del giocatore più forte di tutti i tempi, Edson Arantes Do Nascimento detto Pelè.
Nella foto Amos Cardarelli in maglia nerazzurra entrava in scivolata togliendo il pallone al grande Pelè.