L’idea era quella di eliminare il vecchio passaggio a livello, causa di frequenti ingorghi e incidenti stradali. Eliminarlo, realizzando un sottopasso.
Vista così, l’idea sembrava anche buona. Se non fosse che prevedeva l’esproprio di un palazzo e la sua demolizione.
Il fabbricato residenziale di via dei Consoli a Guidonia che il Comune avrebbe voluto demolire
Cose che succedono soltanto a Guidonia Montecelio, terza città del Lazio per numero di abitanti.
Per questo ora l’amministrazione comunale è pronta a risarcire il proprietario dello stabile per una somma pari a 261.070 euro e 52 centesimi.
Lo stabilisce la determina numero 97 – CLICCA E LEGGI LA DETERMINA – firmata mercoledì 11 dicembre dal dirigente comunale all’Urbanistica Paolo Caracciolo.
L’imprenditore Stefano Pascucci di Guidonia deve essere risarcito di 261 mila euro
Con l’atto viene impegnata la somma da liquidare alla società “P&P” del costruttore guidoniano Stefano Pascucci a titolo di debito fuori bilancio riconosciuto dal Consiglio comunale lo scorso 31 luglio 2024 a fronte della sentenza numero 7947 (CLICCA E LEGGI LA SENTENZA) con la quale il Tar del Lazio ha condannato il Comune di Guidonia Montecelio al maxi-risarcimento danni.
Una sentenza che l’amministrazione comunale ha impugnato davanti al Consiglio di Stato per far valere le proprie ragioni.
La vicenda ha origine dalla delibera di Consiglio comunale con la quale il 24 giugno 2015 l’allora amministrazione guidata dal sindaco Eligio Rubeis approvò il progetto in variazione urbanistica relativo alla viabilità sostitutiva dell’incrocio tra via Mario Di Trani, via Maurizio Moris e via Augusto Bordin e decise di espropriare all’insaputa del proprietario Stefano Pascucci il fabbricato residenziale in via dei Consoli, la strada che unisce via Augusto Bordin con viale Roma, nel Centro di Guidonia.
L’ingegner Umberto Ferrucci, ex dirigente all’Urbanistica del Comune di Guidonia Montecelio
Il fantomatico sottopasso di via Moris sarebbe dovuto rientrare nell’ambito dei lavori da 150 milioni di euro per il raddoppio della ferrovia Lunghezza-Guidonia, ma in realtà il progetto del sottovia non è mai stato approvato tantomeno finanziato, per questo l’8 giugno 2010 l’allora dirigente all’Urbanistica Umberto Ferrucci rilasciò alla “P&P” la concessione per costruire il fabbricato residenziale in via dei Consoli, la strada che unisce via Augusto Bordin con viale Roma.
Tuttavia 5 anni più tardi – era il 2015 – il Consiglio comunale decise di espropriare lo stabile, così per oltre sei anni, cioè fino al 2021, il costruttore fu costretto al blocco totale delle vendite degli appartamenti.
L’avvocato Francesco Castiello, uno dei due legali dell’imprenditore Stefano Pascucci
Un danno che secondo i legali di Pascucci, gli avvocati Francesco Castiello e Giuseppe Tiripicchio, comportava il diritto a un risarcimento di 258.335 per il danno patrimoniale subìto, oltre rivalutazione monetaria e interessi per un totale di 333.442,15.
Risarcimento riconosciuto in toto dalla sentenza numero 7947.
I giudici amministrativi di primo grado hanno infatti affermato la piena responsabilità del Comune di Guidonia Montecelio, considerata la manifesta negligenza e imperizia nell’adozione della delibera annullata il 22 marzo 2021 in quanto connotata “da profili d’illogicità ed irrazionalità desumibili con evidenza dalla documentazione acquisita”.
Ora la parola spetta al Consiglio di Stato: se anche i giudici di secondo grado riconosceranno il danno, il Comune pagherà i 261.070 euro e 52 centesimi impegnati lo scorso 11 dicembre.