GUIDONIA – “Al campo rom bonificano l’amianto senza chiudere la scuola”

Il papà di un'alunna ritira la figlia e denuncia: "E' a pochi metri dalle aule: è pericoloso"

E’ possibile bonificare l’amianto a pochi metri da un plesso scolastico aperto?

Ma soprattutto: l’esposizione ad eventuali particelle rilasciate rappresenta un pericolo per gli alunni e per il personale scolastico?

 
 

La bonifica dell’amianto in corso nell’area adiacente alla scuola dove era insediato il campo rom

Mirko Vettori, papà di un’alunna della scuola media dell’Albuccione di Guidonia, non sembra avere dubbi in merito.

Il cartello di pericolo amianto sul cancello dell’area oggi recintata che ospitava il campo rom

Per questo oggi, venerdì 17 gennaio, il 45enne ha presentato un esposto via PEC alla Polizia Locale e all’Ufficio Ambiente, segnalando quanto sta avvenendo da due giorni nell’area che fino al 19 dicembre 2024 ha ospitato il campo rom più grande della provincia di Roma che per 15 anni ha avuto sede a ridosso della scuola e del parco pubblico del quartiere, sui terreni di proprietà della Asl Roma 5.

Sopra e sotto, due immagini dei lavori di bonifica amianto in corso scattate da Mirko Vettori

E’ in corso il servizio di bonifica di rifiuti, materiale combusto ed amianto da parte degli operai specializzati della Società “InterEco Servizi Srl” di Pomezia alla quale il 27 dicembre 2024 il Comune di Guidonia Montecelio ha assegnato un appalto per un importo totale lordo di 164.735 euro Iva compresa (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Così il genitore ha inoltre contattato la redazione del quotidiano Tiburno.Tv per raccontare il caso documentando l’accaduto con un foto e video.

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“Da due giorni vedevo i furgoni e pensavo che stessero soltanto togliendo i rifiuti – spiega Mirko Vettori – Stamattina alle 11 ha notato i mezzi con la scritta “bonifica amianto” e mi sono immediatamente allertato. Per cui ho telefonato il bidello, mi ha detto che a scuola nessuno sapeva nulla confidandomi che gli pizzicava la gola.

La mia prima preoccupazione è stata fare uscire mia figlia da scuola motivando la giustificazione con “pericolo amianto”, dopodiché ho voluto approfondire la vicenda.

A scuola nessuno sapeva nulla, così ho telefonato all’Ufficio Pubblica Istruzione per sapere per quale motivo non fosse stata disposta la chiusura della scuola in concomitanza con la bonifica dell’amianto.

Sa cosa mi hanno risposto? Che loro non sapevano nulla.

A quel punto, ho contattato la Polizia Locale, la quale mi ha rimandato all’Ufficio Ambiente.

Ho chiamato il settore Ambiente per capire il motivo per il quale non era stato avvisato l’Ufficio Pubblica Istruzione della bonifica dell’amianto: mi hanno risposto che non c’era alcun pericolo e che la bonifica può essere effettuata anche con la scuola aperta a pochi metri”.

“Secondo me è pericoloso – prosegue il 45enne dell’Albuccione – perché i lavori si svolgono a poche decine di metri dalle aule dell’asilo. Attendo una risposta, se mai ci sarà”.

Come previsto dalla determina numero 135 – CLICCA E LEGGI LA DETERMINA - firmata dalla dirigente all’Ambiente Bernardina Colasanti, la Società “InterEco Servizi Srl” di Pomezia sta effettuando la bonifica sui terreni tra via dell’Albuccione, la fascia di rispetto Acea (corridoio dell’acquedotto Acqua Marcia), la centrale elettrica Acea e via Tiburtina, ossia nell’area in cui lo scorso 12 agosto 2024 si è sviluppato un vasto incendio che ha distrutto parte delle baracche e dei manufatti presenti, provocando anche la combustione dei rifiuti accumulati dai rom occupanti.

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Dopo il rogo, nell’area sono stati rilevati numerosi cumuli di rifiuti derivanti sia dalla combustione che dalla demolizione di baracche non bruciate, oltre a rifiuti urbani indifferenziati e non identificati accumulati dagli abitanti ma non inceneriti. È stata inoltre rilevata la presenza di manufatti e frammenti che potrebbero contenere amianto.

Motivi per cui lo stesso 12 agosto 2024 con l’Ordinanza numero 322 il Sindaco Mauro Lombardo per tutelare la salute e la sicurezza pubblica ha affidato al Dirigente all’Ambiente il compito di caratterizzare i rifiuti e di procedere alla bonifica dell’area interessata dall’incendio.

Vale la pena ricordare che l’accampamento abusivo dell’Albuccione è stato sgomberato per l’80 per cento all’alba dello scorso 19 dicembre (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Tuttavia nel tardo pomeriggio di ieri, mercoledì primo gennaio 2025, è scoppiato l’ennesimo incendio. Le fiamme sono partite dai rifiuti accatastati e si sono propagate velocemente in tutta l’area. Sul posto, oltre a carabinieri e agenti della Polizia Locale, due squadre dei vigili del fuoco impegnati a domare le fiamme circoscritte nell’area retrostante la scuola e il campo di calcetto all’interno del parco pubblico (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

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