A Tivoli è una data che segna due eventi importanti per la città.
E’ la festa di Sant’Antonio Abate e l’inizio del Carnevale, una manifestazione inserita perfino nello statuto comunale.
Sopra l’ingresso della chiesa di Sant’Antonio Abate in via Domenico Giuliani; sotto, l’interno
Tradizioni popolari fortemente radicate nei tiburtini doc e tramandate di generazione in generazione.
Così oggi, venerdì 17 gennaio, si sono aperti ufficialmente i festeggiamenti in onore del protettore degli animali all’interno della chiesa di Sant’Antonio Abate in via Domenico Giuliani, nel Centro storico della “Superba”.
Si tratta di un luogo di culto consacrato, all’interno di uno storico palazzo da oltre un secolo di proprietà della famiglia Mariotti, aperta soltanto in occasioni speciali, come battesimi e matrimoni della dinastia, ma anche per funzioni in ricordo di amici, eventi e concerti di musica polifonica, oltre che in occasione del passaggio della Madonna di Quintiliolo, dell’Infiorata e della processione di Pasqua.
Sopra, la statua lignea di Sant’Antonio risalente al 1300; sotto, il “Santarello” per la processione
Ai lati, Mattia e Marinella Mariotti, i proprietari della chiesa; al centro “don Matteo”
Oggi ad aprire le porte della chiesa sono Mattia Mariotti, 39enne impiegato in un’azienda privata a Roma e membro dell’associazione “Amici di Sant’Antonio Abate”, e la sorella maggiore Marinella Mariotti di 47, insegnante in una scuola della Capitale.
Mattia Mariotti con gli Infioratori di Tivoli: stamane hanno offerto la colazione ai cittadini del rione
Sono gli eredi di una tradizione familiare iniziata un secolo fa dal bisnonno Mattia Mariotti, che acquistò il palazzo da un ordine religioso con la promessa che la chiesa di Sant’Antonio non sarebbe mai stata toccata.
Tradizione familiare proseguita nel dopoguerra dal nonno Bartolomeo Mariotti, e custodita nel corso dei decenni dal compianto papà Aldo e dallo zio Enrico, anche lui scomparso.
“Ogni 17 gennaio – raccontano Mattia e Marinella – nostro nonno Bartolomeo apriva le porte di casa e per festeggiare il Santo offriva i dolci a tutti gli abitanti del quartiere.
E lo stesso continueremo a fare noi”.
Così la festa è iniziata stamattina alle ore 8 con una messa celebrata da don Fabrizio Fantini, parroco del Duomo.
Alle ore 9 è stata la volta di don Jean Junior Arséne Lette, il nuovo cappellano dell’ospedale “San Giovanni Evangelista”.
Alle 10 a celebrare è stato Don Mathieu Martial Meva, per tutti “don Matteo”, vice parroco della chiesa di San Bernardino da Siena.
E alle ore 11 la messa di Don Leonardo Fabio Perez, Parroco della chiesa di San Biagio.
I fratelli Mariotti insieme alle Tamburellare Tiburtine che hanno allietato l’inizio della Festa di Sant’Antonio
Durante la mattinata si è svolta la colazione di Sant’Antonio offerta dalla famiglia Mariotti come tradizione e servita in collaborazione con gli Infioratori di Tivoli Contrada di via Maggiore, come un tempo era denominata via Domenico Giuliani.
Alle ore 12,00 si sono esibite le Tamburellare Tiburtine e nel pomeriggio alle 17,30 il vescovo di Tivoli Monsignor Mauro Parmeggiani ha celebrato la quinta messa della giornata ed a seguire si è tenuto il concerto a cura dell’associazione Culturale “Città di Tivoli”.
Il “Santarello” resterà nella chiesa privata fino a domenica mattina
Il “Santarello” resterà nella chiesa privata fino a domenica mattina, quando sfilerà per le vie del Centro fino all’Anfiteatro di Bleso per la benedizione degli animali.