FIANO ROMANO – La giunta affitta l’asilo nido comunale ai privati

Protestano Usb e Fp Cgil: "Grave danno per il welfare cittadino e incertezza per venti lavoratrici". Proclamato lo stato di agitazione

L’obiettivo dichiarato è  mantenere attivo il servizio affittando la struttura di proprietà comunale ad una società privata per un anno educativo.

Così il 30 giugno con la delibera numero 1 – CLICCA E LEGGI LA DELIBERA – la giunta comunale di Fiano Romano guidata dal riconfermato sindaco Davide Santonastaso ha dato mandato agli uffici di predisporre gli atti per una gestione privata dell’asilo nido “Mara Schiarini” sito in via Gianni Rodari 29.

Si tratta di una struttura comunale che accoglie 60 bambini e bambine in età compresa da 3 ai 36 mesi offrendo un servizio socioeducativo di interesse pubblico e attualmente è gestita con appalto di servizi in scadenza il prossimo 31 luglio.

L’amministrazione Santonastaso, invece, intende affidare in locazione transitoria, per la durata di un anno educativo, l’immobile comunale a soggetti abilitati alla gestione degli asilo nido, e che lo gestiscano in proprio e senza ulteriori risorse comunali.

Con la delibera numero 1 la giunta ha inoltre dato indirizzo agli uffici di prendere in considerazione la possibilità di richiedere una scontistica sulle rette e/o gratuità per le famiglie meno abbienti anche a fronte di una riduzione del canone di locazione.

Stando sempre alla delibera, tale scelta deriva dal fatto che la gara d’appalto per la gestione dell’asilo nido avrebbe dovuto essere avviata già a partire dal mese di gennaio 2025 per la tempestiva riapertura della struttura a partire dal primo settembre con un nuovo affidamento efficace.

Ma la giunta non sarebbe riuscita a reperire le somme necessarie all’interno del bilancio di previsione approvato dal Commissario Prefettizio Michele Censi Buffarini, nominato a dicembre 2024 a seguito della sfiducia nei confronti dell’allora sindaco Davide Santonastaso rieletto a giugno scorso.

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La scelta dell’amministrazione comunale è stata contestata dalla “Unione Sindacale di Base” e dalla FP CGIL di Civitavecchia-Roma Nord-Viterbo.

“L’ Unione Sindacale di Base – si legge in un comunicato stampa alla redazione del quotidiano on line Tiburno.Tv – esprime profonda preoccupazione e ferma opposizione alla ventilata e ormai probabile chiusura definitiva dell’asilo nido pubblico di Fiano Romano: il neo eletto sindaco, già precedentemente alla guida della città, il 30 giugno scorso con una delibera di giunta ha prodotto un atto di indirizzo per “locazione dell’edificio destinato alla gestione temporanea privata”.

Non una parola in più spesa a tutela dei posti di lavoro delle 20 lavoratrici circa con al seguito altrettante famiglie, un timido accenno sulla “possibilità di considerare” eventualmente qualche sconticino sulla pigione nel caso l’acquirente privato volesse agevolare, a sua totale discrezione naturalmente, “qualche famiglia meno abbiente”, con una riduzione della retta.

Non ha evidentemente inteso necessario e doveroso aprire preventivamente un dialogo con le parti sociali né tantomeno interfacciarsi con il personale educativo del nido a fronte di una così grave situazione, rimasto in balia delle proprie legittime preoccupazioni e all’oscuro di tutto.

Una soluzione facile ad un problema complesso, che non tiene conto di niente e nessuno: è tutta qui la cazzimma di un Sindaco che dovrebbe operare come un “padre di famiglia” per il bene comune e della comunità adoperandosi con tutti gli strumenti possibili per salvaguardare l’unico servizio educativo pubblico della città?”.

“A partire dal 18 dicembre dell’anno passato il Comune di Fiano Romano è stato per sei mesi, fino alle elezioni di questo giugno, in commissariamento sotto la guida del Viceprefetto Buffarini – dichiara in una nota la FP CGIL di Civitavecchia-Roma Nord-Viterbo – Si paventa, a causa della politica di tagli e contenimento della spesa portata avanti del Commissario prefettizio, la chiusura dell’asilo nido comunale di Fiano Romano.
Una scelta grave e pericoloso per tutto il tessuto sociale cittadino. La chiusura della struttura non solo metterebbe a rischio il posto di lavoro per circa venti lavoratrici tra educatrici, ausiliarie e personale impiegato al servizio, ma priverebbe il territorio e la cittadinanza di un servizio pubblico essenziale.
Gli asili nido rappresentano sia un imprescindibile luogo di educazione, scolarizzazione e socialità per i bambini e le bambine sia un indispensabile presidio di welfare verso le famiglie e in particolare verso le madri lavoratrici”.
“Come FP CGIL di Civitavecchia-Roma Nord-Viterbo – continua la nota – esprimiamo profonda preoccupazione per le gravi conseguenze occupazionali e sociali che deriverebbero da una tale scelta politico-economica e chiediamo all’Amministrazione di individuare con tempestività soluzioni alternatici a tutela sia dell’occupazione delle lavoratrici sia del diritto di continuità didattica di tutta l’utenza”.
“Data la situazione – conclude – abbiamo deciso di proclamare lo stato di agitazione del personale e abbiamo chiesto un incontro urgente al Prefetto per avviare la procedura di raffreddamento e conciliazione.
La difesa dei posti di lavoro e dei servizi pubblici essenziali è un’assoluta priorità della nostra organizzazione e siamo pronti a perseguirla con ogni mezzo necessario”.
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