Un vero arsenale di armi bianche è stato scoperto ieri nelle celle delle Sezioni III e VI del carcere di Regina Coeli a Roma. Gli agenti della Polizia Penitenziaria hanno sequestrato numerose armi rudimentali, perlopiù coltelli e punteruoli, insieme a 20 telefoni cellulari, provocando una dura reazione tra i detenuti.
L’operazione, condotta durante una perquisizione interna, ha visto il personale penitenziario mettere sotto controllo le aree più critiche dell’istituto, evidenziando ancora una volta le difficoltà nel mantenere ordine e sicurezza in un contesto con poco personale e troppi detenuti.
Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE) ha espresso il proprio apprezzamento per il lavoro svolto dai baschi azzurri di Roma.
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, ha sottolineato l’importanza del ruolo della Polizia Penitenziaria, ormai imprescindibile nel sistema di sicurezza nazionale. “Il nostro compito è garantire e sostenere la speranza — ha dichiarato Capece — in un luogo che è al tempo stesso di espiazione e di riscatto”.
Capece ha inoltre evidenziato il miglioramento dell’ascolto da parte delle istituzioni, ma ha lanciato un appello affinché si traducano le buone intenzioni in azioni concrete, urgenti e coraggiose.
Tra le richieste del sindacato c’è anche la dotazione di strumenti di tutela non letali, come flash ball e bola wrap, per garantire una maggiore sicurezza agli agenti durante le operazioni di mantenimento dell’ordine.