Erano di pattuglia sulla via Tiburtina, quando nel traffico hanno notato un’auto ferma al semaforo nel cuore della notte.
Il conducente disperato suonava il clacson per richiamare l’attenzione e sono intervenuti immediatamente in soccorso Jacopo e Gaia, due poliziotti in servizio presso il Commissariato Sant’Ippolito.
E’ iniziata così la storia del salvataggio della piccola Alice, una bimba di appena 14 mesi, colta da una grave crisi respiratoria, da parte dei due angeli custodi in divisa.
A raccontarla è la Questura di Roma in un comunicato stampa diffuso ieri, sabato 25 ottobre.
Una notte di paura, speranza e straordinario coraggio quella vissuta dai due agenti protagonisti di un intervento che ha letteralmente salvato la vita alla bimba
Avvicinandosi all’auto ferma al semaforo, Jacopo e Gaia hanno infatti trovato il padre in preda al panico: la sua bambina, sul seggiolino, respirava a fatica e stava perdendo conoscenza.
In quei momenti drammatici, ogni secondo contava.
Senza esitazione, Jacopo e Gaia hanno allertato la Sala Operativa e ottenuto l’autorizzazione per l’uso dei dispositivi di segnalazione acustica e luminosa.
Una corsa contro il tempo tra le vie della Capitale: la pattuglia della Polizia di Stato davanti e l’auto del padre subito dietro con le altre macchine che si spostavano per lasciare passare il convoglio.
Ogni semaforo superato e ogni curva percorsa era un passo in più verso la salvezza di Alice.
Grazie alla prontezza e alla lucidità dei due agenti, l’auto è arrivata in pochi minuti al Policlinico Umberto I, dove la bambina ha ricevuto immediatamente le cure necessarie.
Dopo momenti di grande tensione, finalmente il respiro di Alice è tornato regolare e il padre, con le lacrime agli occhi, ha potuto tirare un sospiro di sollievo.
Nei giorni successivi, Jacopo e Gaia hanno avuto la gioia di incontrare nuovamente la piccola Alice e i suoi genitori.
La Questura racconta che è stato un momento di profonda emozione: appena la bambina ha rivisto Gaia, ha allungato le braccia verso di lei e si è stretta forte al collo, come se avesse riconosciuto il suo angelo custode in divisa e come se sapesse che proprio quelle braccia, poche notti prima, l’avevano guidata verso la salvezza.
Alice, infatti, non voleva più staccarsi da Gaia, la guardava con i suoi occhi grandi e limpidi, e ogni suo sorriso sembrava un piccolo “grazie” per la vita che per poco le scivolava via dalle manine.
Quel momento ha emozionato tutti: i genitori con le lacrime agli occhi hanno ringraziato Jacopo e Gaia per aver salvato la vita della piccola e gli agenti, stringendola tra le braccia, hanno rivissuto l’intensità di quella corsa contro il tempo.
Un’azione rapida, decisa e piena di umanità, che ancora una volta testimonia come dietro la divisa della Polizia di Stato batta un cuore pronto a tutto per proteggere la vita, soprattutto quella più fragile.
































