Questo sta peggiorando le condizioni generali del posto dove abita, insieme al figlio di tre anni, che dunque è a rischio. Già perché proprio nei giorni scorsi ha discusso l’udienza per la causa civile di affidamento e il sopralluogo delle assistenti sociali a casa, ha evidenziato proprio questo disagio.Adesso Eleonora Di Petta vuole fare il possibile per rimediare e dunqueEleonora ha 34 anni. Ha occupato otto anni fa la casetta di propretà del Comune in via Torre dei Tucci, ex Valle Cavallara, di fronte a Parco Trentani. Una casa di ottanta metri quadrati, all’interno della Riserva Naturale Nomentum, che ha occupato per disperazione, perché non sapeva dove andare con 400 euro al mese e un figlio a carico.
Per vent’anni in quella casa diroccata ci aveva abitato Luigi Cordeschi. Anche lui l’aveva occupata. Ci ha vissuto da solo per venti anni e tre anni fa, era il 20 settembre del 2004, è stato ritrovato parecchi giorni dopo la sua morte.
Ora Eleonora l’ha totalmente ristrutturata. Ci ha messo le mattonelle, ha recintato il cortile e ammobiliato le stanze. E’ piena di gatti e cani a cui dà da mangiare. Qui risulta residente e le arrivano tutte le utenze a proprio nome.
L’appello della donna:
«Me li portano di notte. Cosa dovrei fare»?
«So che in questo periodo è molto difficile, perché prima dell’estate la gente abbandona i cani e non li adotta – dice Eleonora – però io non posso andare avanti così. Per me non è un problema dargli da mangiare, perché spendo un euro per una scatoletta di mangime e poi lo allungo con la pasta avanzata. Però le assistenti sociali mi hanno detto chiaramente che se voglio continuare ad avere in affidamento mio figlio, devo migliorare la situazione della casa e togliere i cani, perché sono pericolosi. Per la casa in tutti questi anni ho già speso 13 mila euro e spero a breve di ultimare i lavori. Il cortile però è in condizioni disagiate, quindi vorrei lanciare un appello per adottare questi cuccioli e magari anche se qualcuno vuole aiutarmi a pulirlo da sterpaglie e robaccia. In fondo io svolgo una funzione qui in mezzo al bosco. Quando serve allerto se ci sono incendi, ho segnalato i tanti che vengono a scaricare immondizia e calcinacci. Però ho bisogno di aiuto, sono sola con un figlio e 400 euro di stipendio perché faccio le pulizie per una cooperativa. Non chiedo niente, solo questi piccoli gesti che mi aiuterebbero a tenermi mio figlio».