TIVOLI – Effetto Covid-19, fermato di notte e denunciato per violazione del Decreto

All’alt dei carabinieri l’uomo si è giustificato: “Vado a comprare le sigarette”. Ma ne aveva dieci in tasca. La Procura: “Ha fatto prevalere il suo interesse personale senza curarsi del prossimo”. Rischia l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino a 206 euro

Quando i carabinieri lo hanno fermato, lui ha accampato la scusa più banale che gli è venuta in mente. Se non fosse che la circostanza non rientra fra “le comprovate situazioni di necessità” previste ed era per giunta falsa.
Per questo oggi, giovedì 12 marzo, la Procura di Tivoli ha denunciato un 40enne di Formello per aver violato il Decreto emesso domenica 8 marzo dal Presidente del Consiglio dei Ministri e finallizzato a prevenire il contagio del Coronavirus.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri della stazione di Le Rughe, alle 2,20 di ieri mercoledì 11 marzo l’uomo è stato fermato e controllato al volante della sua auto mentre percorreva la Cassia Bis in direzione di Viterbo sempre nel comune di Formello. Agli uomini di pattuglia ha riferito di dover acquistare le sigarette, come attestato anche sull’autodichiarazione in suo possesso.
Una circostanza considerata falsa in relazione all’orario notturno, al luogo e alla direzione di marcia e al fatto che l’uomo aveva con sé 10 sigarette. I militari hanno anche accertato che a 500 metri dalla sua casa – sempre nel Comune di Formello – e dunque ad una distanza nettamente inferiore a quella in cui era stato fermato c’è una rivendita di tabacchi attiva H24, una circostanza che secondo gli inquirenti è necessariamente nota per un fumatore che di sostiene di uscire di notte per acquistare le sigarette.
Nell’ipotizzare il mancato rispetto del Decreto anti-Coronavirus, la Procura diretta da Francesco Menditto evidenzia come l’obbligo previsto impone di “evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dai territori nonché all’interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute”.
Esigenze non compatibili con l’acquisto di sigarette.
Secondo la Procura, l’uomo era a conoscenza della normativa e ha ritenuto di violarla, ha fatto il suo interesse personale uscendo di casa e dimostrando di non porsi alcuna cura per l’interesse pubblico ampiamente pubblicizzato a contenere al massimo gli spostamenti, anche all’interno del Comune di residenza, per prevenire un ulteriore contagio.
Rischia l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino a 206 euro.

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