Le strade deserte, un virus letale, la vita in pericolo, le auto ferme da tempo e l’erba sempre più alta negli spazi verdi. Potrebbe sembrare uno scenario descritto da Robert Kirkman, in realtà era tutto drammaticamente vero. Proprio un anno fa l’Italia entra nel suo primo lockdown. Il dieci marzo, tutta l’Italia diventa “zona protetta”. Con un decreto, firmato la sera del nove marzo, il governo estende a tutta Italia le misure restrittive per contenere il contagio. Si esce solo con una motivazione valida e muniti di autocertificazione. Chiudono biblioteche e sale studio. Corse bus e treni ridotte. Tra l’11 e il 21 marzo, stop ai voli da e per l’Italia. Il contagio da coronavirus passa allo status di “pandemia”. Dopo dodici mesi siamo davanti la terza ondata: quella delle varianti e con i vaccini. E’ inutile negarlo il mondo non è più lo stesso di prima, dato che siamo finiti tutti in trincea per combattere una guerra contro un nemico invisibile. Fra le paure e lo spettro di un nuovo lockdown prosegue la nostra battaglia, contro il killer dall’origine ancora incerta. In ogni modo, le code strazianti di bare a Bergamo, i canti sui balconi, le file fuori dai supermercati, il Papa in una piazza San Pietro deserta sono immagini che mai dimenticheremo.

Un anno dal lockdown
Il dieci marzo, tutta l'Italia diventa "zona protetta"
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