In età Covid l’Italia ha perso 170mila imprese artigiane

Il dato di Unioncamere vede prospettive solo per quelli che effettuano la svolta tecnologica

Sempre meno giovani, sempre più tecnologici. È l’indentikit fornito da Movimprese, commissionato da Unioncamere al Centro Studi Tagliacarne, che rileva come solo la metà degli artigiani confidi sul recupero del fatturato entro il 2022. Le imprese più evolute attraverso il digitale sono quelle più ottimiste.

A livello di Pil, la voce artigianato risponde solo il 9,5% del suo ammontare complessivo. Però, sempre l’artigianato, rappresenta il 21,2% delle imprese. La situazione di declino però non inizia col Covid. In dieci anni si sono perse 28mila imprese di under 30. Aumentano però le ditte individuali del 47%. Il Sud d’Italia è l’espressione più viva di questa tendenza con la metà di attività artigiane mono-dirette da settantenni. Le ditte individuali rappresentano oltre l’80% del comparto e sono anche quelle che registrano maggiori perdite: -12,1%.

Ma è anche vero che a pesare è stata la fase pandemica. Nel 2020 il 70% delle imprese artigiane ha subito una riduzione di fatturato. Il confronto è col 63% delle altre aziende. Il 43% delle imprese artigiane punta esclusivamente su questa leva per battere la concorrenza, contro il 39% del resto delle altre imprese.

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.