Teresa Maria Zotta è la vicesindaca della Città Metropolitana di Roma, da cui è partito lo stop alle lezioni per i ragazzi dell’Istituto Olivieri di Tivoli causa vulnerabilità sismica e statica proprio il primo giorno di scuola. Una vera mazzata per gli studenti che immaginavano un ritorno alla normalità.
La prima domanda per Zotta è: perché si è aspettato il 13 settembre per il provvedimento? Risponde che alla Città Metropolitana, da cui dipendono gli istituti superiori, gli esiti della brutta notizia, cioè le analisi negative sulla staticità dell’edificio, sono arrivati solo nella giornata di domenica e dunque non c’è stato il tempo tecnico per stoppare la macchina del ritorno a scuola. A proposito di tempi. La criticità dell’edificio chiuso si risolverà in tempi lunghi, anni, forse 5,investendo circa 8 milioni di euro, mentre in tempi medio-brevi, si prospetta una soluzione alternativa, ma non a Tivoli per una sede nuova. “La città metropolitana”, annuncia Zotta, “ha fatto richiesta al ministero dell’Istruzione di un fondo aggiuntivo di 1 milione di euro (oltre i 130 milioni già impegnati per le strutture scolastiche di tutto il territorio metropolitano) al fine di costruire moduli abitativi scolastici in una zona individuata a Villa Adriana, all’incirca davanti alla sede dei Vigili del Fuoco, sulla via Nazionale Tiburtina, area già provvista di superficie cementificata e servita da fogne, rete elettrica e idrica. Poiché servono almeno 5mila mq per approntare la nuova scuola, si sta valutando la necessità di utilizzare un altro spazio da bonificare e attrezzare allo scopo”. Secondo la vicesindaca ci vorrà qualche mese per i lavori e tutto, sicuramente i ragazzi non avranno la loro sede prima di Natale, più probabile a inizio gennaio.
TIVOLI; Dopo le verifiche statiche, chiuso l’Olivieri
A questo punto poi sorgerà il problema degli spostamenti e dell’incremento di mezzi pubblici per dare modo agli studenti di raggiungere la nuova scuola in una situazione di viabilità, la via Nazionale Tiburtina, molto difficile.
“Questo è un problema successivo”, sottolinea Zotta. “Ora era decisivo un intervento sulla sicurezza che ha determinato la scelta di chiusura. Probabilmente potranno essere messi a disposizione dalla Città Metropolitana pulmini dedicati agli studenti dell’Olivieri. Intanto stiamo lavorando per capire dove potrà essere possibile traferire i laboratori della scuola, con tutte le attrezzature e la strumentazione, assolutamente determinanti per la formazione di ragazzi che hanno scelto un istituto professionale”. È così iniziata la ricerca di una scuola tiburtina che possa ospitarli. A momento però, ai ragazzi dell’Olivieri non rimane che la Dad.
Scuola; Olivieri di Tivoli: si procederà ancora con la Dad