L’Aula del Senato dice no alla legge che avrebbe consentito di perseguire penalmente chi offende o vittimizza in ogni modo persone omosessuali o transgender. Bocciato in modo praticamente definitivo il disegno di legge che era stato approvato in Parlamento con la maggioranza di centrosinistra e Cinquestelle che ieri non si è ritrovata in Senato.
Il voto segreto è stato galeotto perché nel segreto dell’urna i senatori hanno potuto esprimersi secondo coscienza e la maggioranza si è espresso per l’ordine del giorno che tagliava l’altro ordine del giorno che voleva approvare il pacchetto del disegno di legge così come era. I contrari si sono quindi espressi con 154 voti a favore, 131 contrari e 2 astenuti.
L’esito si pone come epilogo di un percorso travagliato. Il disegno di legge promosso da Alessandro Zan faceva parte degli accordi del centrosinistra guidato da Partito democratico e Cinquestelle nel secondo governo Conte ma anche del governo che era succeduto. Già si erano espresse rimostranze dal Vaticano che opponeva all’istituzione di una giornata contro l’odio omo-trans-fobico.
Nella stessa giornata di ieri era stata espressa una posizione del Vaticano che aveva espresso la sua contrarietà.
Le sicure opposizioni da parte del mondo Lega avevano prospettato più miti consigli di una trattativa che rivedesse alcune parti della legge in approvazione. Questa almeno la proposta di Matteo Renzi, ma il Pd si era mostrato irremovibile. La legge doveva essere approvata così come era stata scritta.
Arriviamo a tempi più recenti in cui il Pd per blindare il progetto di legge lo aveva inserito tutto all’interno di un ordine del giorno che era stato anticipato da un altro ordine del giorno che negava totalmente quei contenuti. Ed è quello che è stato approvato ieri 27 ottobre in Senato.