Ma il Covid resta ancora protagonista. Il confronto si è incentrato sui vaccini.
Siamo vicini al 15% guardando all’immunizzazione mondiale, bisogna invece far presto per immunizzare il mondo. Alla Nuvola dell’Eur il confronto ha nel multilateralismo il metodo di lavoro e nella pandemia il primo nemico da battere. Ma subito dopo arriva l’emergenza del clima. Il G20 infatti si è convocato, stavolta, non sui temi centrali dell’Economia ma sui cambiamenti climatici come nodo centrale da sciogliere ma non solo come emergenza planetaria ma come grande occasione per ripensare modelli e tecniche di crescita industriale.
La presidenza del G20 dell’Italia si caratterizza come promozione dell’equità nella ripresa. Global Health Summit di Roma vede i premier pronti a collaborare innanzitutto per una campagna vaccinale destinata ai paesi non industrializzati. Il problema che si intravede in Summit di questo tipo però consiste sempre in quel che succederà alle sue conclusioni: si dovranno onorare le promesse.
L’accordo raggiunto è sul sistema di tassazione internazionale. Un modo più efficace, oltre che equo per destinare 650 miliardi di dollari come nuovi Diritti Speciali di Prelievo. Si vuole distribuirli nei paesi in difficoltà. Il metodo della distribuzione dei vaccini che si deve ancora intraprendere deve essere l’architrave del mondo di cooperare effettivamente nel futuro. In sostanza si inizia dalla pandemia – come ha detto Mario Draghi – per andare ad incidere per attenuare gli effetti del cambiamento climatico che è già in atto. La tassazione giusta ed equa è l’altro fronte che gli stati nazionali non possono mancare.