Addio a Sigfrido Fiorenza, aggiustava tutto nella sua bottega di Largo Lolli

Gli aneddoti sulla Guerra, gli scherzi in città e i robot che portò alla ribalta nazionale

Sigfrido Fiorenza era conosciuto in città soprattutto per essere il “ripara tutto”, uno per cui la tecnologia e l’elettronica non avevano segreti. Nel 1966, però, tutta Italia lo conobbe, perché era finito sulla “Domenica del Corriere” insieme a Geronimo 1, ossia un piccolo robot che aveva costruito.
Giovedì 25 luglio presso la chiesa San Nicola c’era tutta la vecchia Mentana a porgere l’estremo saluto a quell’uomo che si è spento a 81 anni e che fino a qualche giorno prima salutavano e addirittura chiamavano ancora per farsi aggiustare una lavatrice o una radiolina. La sua era veramente una famiglia storica della città garibaldina. Il padre Arturo Lodi aveva combattuto in tutte e due le Guerre ed era di quelli che si definiscono latifondisti, mentre la madre Rita Lodi era casalinga e comunque lo aiutava nei lavori della terra. Aveva due sorelle: Giulia, la più grande, e Adele più piccola di quattro anni.
Abitavano al centro di Mentana e durante la Seconda Guerra Mondiale nel 1944 la loro abitazione fu bombardata. Quasi per miracolo uscirono tutti illesi. Infatti nella fuga generale la piccola Adele di pochi mesi, aveva trovato riparo sotto al letto, ma nessuno la trovava più e subito si pensò che fosse rimasta intrappolata sotto le macerie. Solo più tardi quando la situazione sembrava più calma e la zia tornò a casa per prendere dei fichi, si accorse che la piccola era lì che tossiva e la portò in salvo.

LEGGI ANCHE  GUIDONIA - Prevenzione: un protocollo d'intesa tra Asl, Comune e associazioni

 

L’articolo completo nell’edizione digitale e cartacea

di oggi martedì 30 novembre 

 

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.