MAGLIANO ROMANO – La discarica diventa una questione europea

L'Associazione Ecologica Monti Sabatini fa appello al Parlamento Europeo per applicare il principio della prevalenza delle leggi nazionali e sovranazionali

L’Associazione Ecologica Monti SabatiniNo Discarica Magliano Romano non si arrende all’ipotesi di abbandonare la lotta all’installazione di una discarica di rifiuti speciali nel territorio  comunale.
Il 12 gennaio ha presentato una petizione al Parlamento Europeo, avvalendosi dell’articolo 227 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, che dà tale diritto ai circa 1500 cittadini di Magliano.
La lunga ed annosa questione della discarica di inerti di Magliano Romano si trascina da 8 anni e verte sulla possibilità che la discarica di rifiuti inerti, già presente sul territorio, posse a breve trasformarsi in una discarica per l’immondizia indifferenziata dei Comuni limitrofi e, soprattutto, della Capitale.
Lipotesi si è aggravata da quando, il 17 novembre, la Regione Lazio di Nicola Zingaretti ha espresso parere favorevole alla VIA, la Valutazione di impatto ambientale al progetto presentato dalla Idea 4 Srl,  la società partecipata di Acea che già detiene la proprietà della discarica di 890mila metri cubi per lo smaltimento e il recupero di rifiuti inerti.
Non solo l’associazione, ma anche il Comune si oppone all’ipotesi che la Regione riclassifichi il sito della discarica come adatto a recepire rifiuti speciali. E insieme al Primo Cittadino di Magliano, il giovane Francesco Mancini, anche molti sindaci della Valle del Tevere e dei Comuni limitrofi si sono uniti in un “no” corale all’ipotesi di ampliamento della discarica, annunciando denunce alla Procura di Tivoli e ricorsi al TAR.
“Questa mattina abbiamo formalmente richiesto”, afferma un comunicato dell’Associzione Ecologi aMonti Sabatini, “alla Commissione Petizioni di pronunciarsi sulla questione inerente alla richiesta di riclassificazione della discarica di Magliano Romano, per ribadire il principio della prevalenza della normativa europea e nazionale, nel rispetto dei principi di precauzione ambientale, prevenzione del danno e sostenibilità, altresì valutando la sussistenza degli estremi per un’eventuale procedura d’infrazione. All’immobilismo e all’attesa della catastrofe preferiamo l’azione determinata e risoluta”.
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