È nato il Fondo per la Repubblica Digitale, per cui sono previsti 350 milioni di euro in 5 anni dalle Fondazioni di origine bancaria al fine di finanziare progetti di accompagnamento della Transizione Digitale. A fronte dei versamenti operati, alle Fondazioni verrà riconosciuto un credito d’imposta, pari al 65% per gli anni 2022 e 2023 e al 75% per gli anni 2024, 2025 e 2026. Il protocollo d’intesa è stato siglato dal ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao, il ministro dell’economia e delle finanze, Daniele Franco, e il presidente di Acri (associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio), Francesco Profumo.
Obiettivo del Fondo è quello di accrescere le competenze digitali degli italiani, sostenendo progetti rivolti alla formazione e all’inclusione digitale. In base al più recente Digital Economy and Society Index (Desi) della Commissione Europea, il 58% della popolazione italiana tra i 16 e i 74 anni (26 milioni di cittadini) non ha le competenze digitali di base, rispetto al 42% della media Ue. Questo ritardo produce un impatto non solo sulla reale “cittadinanza digitale”, ovvero sull’accesso ai servizi digitali della pubblica amministrazione da parte di tutti i cittadini, ma determina anche uno dei maggiori freni allo sviluppo del Paese.