Dopo oltre 12 ore trascorse a scandagliare l’Aniene nel tratto lungo la via Maremmana inferiore, nei pressi del casello autostradale di Villa Adriana, il funzionario coordinatore dei vigili del fuoco ha ritenuto non più sussistenti i presupposti per cercare l’uomo nel fiume.
Dalla mezzanotte di ieri era stata organizzata l’Unità di comando locale, una postazione mobile di comando e coordinamento per la gestione di un intervento che ha richiesto l’impiego di risorse consistenti in termini di mezzi e di uomini del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
Così, a supporto dei pompieri del distaccamento di Villa Adriana, sono intervenuti i vigili del fuoco del Nucleo Cinofili e del Nucleo Sommozzatori con l’utilizzo di un drone del Nucleo Sapr (Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto) e di un’autogru per rimuovere tronchi d’albero nel fiume e facilitare le ricerche coi gommoni. E’ stato tutto inutile, non è stata trovata traccia del 60enne romeno scomparso dal pomeriggio di ieri, martedì 29 marzo.
L’allarme era scattato verso le 22,30 quando il figlio dell’uomo si è presentato al Commissariato di Tivoli per denunciare la scomparsa del padre di cui non aveva più notizie dalle ore 18. I poliziotti avevano immediatamente attivato le ricerche e avevano rinvenuto l’auto del 60enne, una Opel Astra, in sosta nei pressi dell’azienda in cui lavora, un’attività di via Maremmana inferiore a Villa Adriana. All’interno del veicolo sarebbero stati rinvenuti il telefono cellulare e i suoi effetti personali.
Proprio nella giornata di ieri all’uomo era stato applicato il braccialetto elettronico su ordine della Procura di Tivoli nell’ambito di un procedimento penale per maltrattamenti in famiglia. Circostanza che aveva fatto ipotizzare la tragica decisione di un gesto estremo. Pare infatti che l’ultimo segnale radio del braccialetto elettronico sia stato rilevato proprio a ridosso del fiume, dove il 60enne ha lasciato l’auto.
E’ possibile che abbia manomesso la cavigliera gettandola nell’Aniene? Sul caso indaga la Polizia.