GUIDONIA – Rifiuti, l’impianto dell’umido aveva i permessi: tutti assolti

Il Tribunale di Tivoli scagiona i politici Rubeis, Di Palma, Berlettano, Casavecchia, Salfa, Scattone, Zulli e l’ex dirigente all’Ambiente Giovanna Recchia. Il fatto non costituisce reato

Secondo l’accusa la giunta non avrebbe potuto dare il via libera e il dirigente non avrebbe dovuto concedere le proroghe. Per questo otto ex amministratori del Comune di Guidonia Montecelio erano finiti alla sbarra sospettati di aver favorito illecitamente l’apertura del Centro di raccolta rifiuti organici al centro della città.

Oggi pomeriggio, mercoledì 30 marzo, dopo 4 anni e mezzo di processo il Tribunale di Tivoli ha invece stabilito che furono tutti legittimi gli atti relativi al Centro di trasferenza gestito dalla Eco Consul srl, sulla via per Sant’Angelo Romano, a ridosso delle cementerie Unicem.

Così il Collegio presieduto da Nicola Di Grazia – a latere i giudici Elisabetta Mazza e Giovanni Petroni – ha assolto perché il fatto non costituisce reato l’ex sindaco Eligio Rubeis, l’ex facente funzioni Andrea Di Palma, gli ex assessori Marco Berlettano, Massimo Casavecchia, Patrizia Salfa, Enrico Scattone e Domenico Zulli, oltre all’allora dirigente all’Ambiente, Giovanna Recchia.

Per tutti l’accusa era abuso d’ufficio in concorso, aggravato dalla continuazione e dall’aver “commesso il reato per eseguirne od occultarne un altro, ovvero per conseguire o assicurare a sè o ad altri il prodotto o il profitto o il prezzo ovvero la impunità di un altro reato”.

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Oggi in aula il pubblico ministero Luigi Pacifici, titolare dell’indagine, ha richiesto l’assoluzione per prescrizione nei confronti degli ex politici e una condanna ad un anno e 9 mesi senza pena sospesa per l’ex dirigente Recchia.

I giudici hanno invece scagionato tutti con formula piena, accogliendo le tesi dei 9 avvocati difensori, Flavio Lupi per Rubeis e Zulli, Daniele Fabi per Di Palma, Sebastiano Briganti per Berlettano e Salfa, Alberto Cuccuru per Scattone, Guido Guerra e Stefano Brustia per Recchia, Cristian Cerquatti, Riccardo Sperti e Stefano Pichierri per Casavecchia.

Le motivazioni della sentenza saranno pubblicate tra 90 giorni.

L’amministrazione Barbet si era costituita parte civile e aveva richiesto un risarcimento danni agli imputati di 400 mila euro. Ora gli otto assolti potranno invece richiedere al Comune il pagamento delle spese legali sostenute.

Perché la giunta Rubeis era finita sul banco degli imputati? La Procura contestava l’ordinanza sindacale 128 del 13 aprile 2012 e la determina dirigenziale del settore Ambiente numero 32 del 20 aprile 2012 con la quale fu affidato l’appalto alla marchigiana Eco Consul srl per la gestione, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti, oltre alla delibera di giunta comunale numero 221 del 26 settembre 2012, con la quale fu approvato il progetto “Centro di raccolta materiali provenienti da raccolta differenziata” presentato dalla stessa azienda a ridosso delle cementerie.

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Secondo la Procura sversare l’organico all’Ente per 4 anni era costato 143 euro a tonnellata, mentre altri sei Comuni del circondario lo avevano fatto a prezzi nettamente inferiori: San Vito Romano a 118 euro a tonnellata, Genazzano Zagarolo e Palestrina a 119 euro a tonnellata, Civitella San Paolo a 130. Tra l’altro nella convenzione tra la Eco Consul e l’amministrazione Rubeis era previsto un ristoro economico a beneficio delle casse comunali sia da parte dell’azienda marchigiana sia dagli altri Enti che scaricavano. Un ristoro che non sarebbe mai arrivato.

Le accuse si sono rivelate infondate.

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