Fu ritrovato morto in auto a pochi metri dalla sua abitazione, freddato con 4 colpi di pistola. Era stato ucciso così lo scorso 7 agosto a Soriano del Cimino Salvatore Bramucci, 58enne originario di Civitavecchia, precedenti per usura ed estorsione.
Dopo un’indagine-lampo ieri mattina, martedì 13 settembre, i Carabinieri del Comando Provinciale di Viterbo, coadiuvati da quelli del Raggruppamento Operativo Speciale, del Comando Provinciale di Roma, dal Raggruppamento Aeromobili di Pratica di Mare e dalle unità cinofile, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Viterbo, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti dei due presunti killer.
In manette sono finiti due italiani di 48 anni, già noti alle forze dell’ordine, il primo residente a Ponte di Nona, periferia Est della Capitale, e il secondo a Tor Tre Teste sulla Prenestina.
In un comunicato stampa l’Arma riferisce di aver eseguito diverse perquisizioni, in particolare a Guidonia Montecelio, l’esito delle quali resta top secret.
Ulteriori particolari saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 11 di oggi, mercoledì 14 settembre, alla Procura della Repubblica di Viterbo, alla presenza del Procuratore, Paolo Auriemma, e del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Viterbo, Colonnello Massimo Friano.
Per risolvere il delitto di Salvatore Bramucci le indagini dei carabinieri si era subito concentrate negli ambienti della malavita in cui per anni la vittima era gravitato. In passato l’uomo era stato condannato per estorsione e usura e gli erano stati sequestrati contanti e oggetti preziosi.
L’ultima condanna risaliva a due anni fa in cui patteggiò tre anni e 4 mesi di reclusione dopo essere stato arrestato dalla Squadra Mobile il 9 gennaio 2020 insieme all’ex agente della penitenziaria Angelo Fortuna.