GUIDONIA – Politica, guerra in Forza Italia: il coordinatore chiede le dimissioni del capogruppo

Maurizio Massini all'attacco: chiede la testa del candidato sindaco del Centrodestra Alfonso Masini

Maurizio Massini – ingegnere, imprenditore e Coordinatore Comunale di Forza Italia – sta gestendo una fase complessa. A Guidonia il suo partito è stretto tra due logiche. Da una parte la lusinga di stare da subito al governo della città. Dall’altra il rigore di essere parte di uno schieramento.

Maurizio Massini rappresenta la tendenza che tiene fede innanzitutto alla coesione del centrodestra quindi ragionare su un eventuale ingresso da una posizione di forza. Il capogruppo Alfonso Masini, invece, ha mostrato qualche disponibilità verso l’amministrazione in carica accettando il ruolo di presidente della commissione cultura. Alla vigilia di un chiarimento dentro Forza Italia le previsioni vedono uno scontro acceso. Dopo una precedente conversazione con Alfonso Masini siamo andati a sentire Maurizio Massini.

Ingegner Massini, in una precedente intervista di Tiburno – CLICCA E LEGGI L’INTERVISTA – il capogruppo Alfonso Masini si è detto disponibile a impegnarsi per ridare slancio al progetto di Forza Italia a Guidonia. Che ne pensa delle idee uscite in quel pronunciamento?

Il consigliere Alfonso Masini dopo l’estate non ha più partecipato alle riunioni nel Partito. Avrebbe potuto in quella sede esprimere le proprie idee e anche eventualmente le proprie criticità.

Non vorrei che dietro questo Suo pronunciamento, si celasse un’azione strumentale magari eterodiretta da ambienti sovracomunali. Ci siamo visti de visu, da soli, su mia sollecitazione, oltre un mese fa, per il tesseramento e poi non mi è stato più possibile parlarci, semplicemente perché non rispondeva né alle telefonate né ai messaggi.

Dovrebbe sempre ricordare che lui siede in consiglio comunale perché la classe dirigente di Forza Italia che rappresento lo ha indicato ai partiti di centrodestra che poi hanno accettato la Sua indicazione come candidato sindaco. Peraltro la Sua lista civica non ha dato un valore aggiunto significativo al risultato elettorale.

Questo dovrebbe sempre tenerlo a mente.

Qual è il suo giudizio sul lavoro in Consiglio comunale fatto da Forza Italia in questa amministrazione?

Il lavoro di Forza Italia in questo Consiglio è stato rappresentato dal lavoro di Alfonso Masini, capogruppo ed unico esponente al momento del gruppo di Forza Italia.

Il Partito nella quasi totalità è stato molto critico verso il Capogruppo quando ha accettato la Presidenza della commissione Cultura, offertagli dalla maggioranza del sindaco Lombardo all’inizio della consiliatura, poco più di un anno fa.

Quel gesto ha dato un segnale di ambiguità all’opinione Pubblica, circa la funzione di opposizione che Masini avrebbe dovuto incarnare nell’assise consiliare. In politica a volte le forme valgono più dei fatti.  Certamente Masini non sarà ricordato come la punta di diamante dell’opposizione che avrebbe dovuto rappresentare essendo candidato sindaco della coalizione sconfitta.

Peraltro le sue ultime esternazioni mi sono sembrate alquanto gratuite e rese pubbliche non nelle sedi deputate e mi hanno fatto capire che non c’è più un rapporto fiduciario. A tal proposito gli ho chiesto subito dopo quell’intervista di dimettersi. Lo dico con rammarico, ma è la Verità.

Non mi sono mai nascosto dietro un dito e non comincerò adesso.

Però è anche vero che Forza Italia, a Guidonia come nel resto del paese, ha un problema col dissenso che però tende ad uscire dal partito.

Guardi, in questo momento molti stanno aderendo e altri stanno rientrando.

Qualche anno fa ci furono cambiamenti di casacca a tutti i livelli, che io non voglio giudicare, verso Lega e Fratelli d’Italia e anche Azione di Calenda. Io, insieme a molti altri, abbiamo scelto di continuare a sostenere Forza Italia per farla risorgere dalle macerie createsi con le note vicende tra il 2015 e 2017 e ricordo che nella primavera del 2019, quando, dopo il commissariamento del Partito con l’Onorevole Alessandro Battilocchio, in uno dei pochi congressi celebrati nel Lazio fui eletto coordinatore comunale, sentii sulle mie spalle la grossa responsabilità di far ripartire il Partito.

Subito dopo ci furono le elezioni europee del 2019 dove conseguimmo il quinto risultato del collegio del Centro Italia (Lazio, Umbria, Toscana e Marche) con oltre ottocento voti per il Presidente Tajani, senza avere tra le nostre fila né deputati, né senatori e neanche consiglieri comunali o regionali.

LEGGI ANCHE  TIVOLI - Cenano e scappano dal locale, ventenni condannati per estorsione

Quali sono le idee forza con le quali intendete coinvolgere nuove energie dentro Forza Italia?

Le idee forza per essere produttive ed efficaci devono volare sulle ali della concretezza. Una serie di eventi tematici che riguardano i problemi reali delle persone: lavoro, sviluppo, sanità, istruzione, disabilità.

Ad esempio, il gruppo giovanile sta organizzando un evento a livello regionale che riguarderà il tema del bullismo. Stiamo inoltre organizzando un evento dedicato alle imprese e ai bandi europei con i nostri referenti a Bruxelles al Parlamento Europeo. Daremo seguito ad incontri con le associazioni di volontariato e centri anziani per comprendere meglio problematiche e soluzioni che ci riguardano tutti.

Una volta ho definito Guidonia Montecelio, come una città del sud senza mare, ecco bisogna dire come si porta il Mare a Guidonia Montecelio. Il mare, in senso figurato, è la condivisione come senso unificante di una comunità, ossia l’impegno di Tutti, ognuno con le proprie competenze e capacità, per lo sviluppo sociale, economico e culturale di Guidonia Montecelio, valorizzando il territorio, le tradizioni e la Storia.

È innegabile che in questo momento il partito di Forza Italia stia vivendo una fase di ri-costruzione dell’identità rimasta orfana del suo fondatore. Come vi preparate ai congressi provinciale e nazionale?

Il nostro lavoro deve ripartire dall’evento di Paestum iniziato il 29 settembre, il giorno della nascita del compianto Presidente Berlusconi. È stato un evento molto importante a cui ho partecipato convintamente. È stato un successo di presenze con oltre cinquemila accrediti nei tre giorni previsti.

I due elementi che mi hanno più colpito sono stati la presenza di tantissimi giovani provenienti da tutta Italia e che fa ben sperare per il futuro del Partito e del Paese e la concretezza degli argomenti dibattuti ai massimi livelli con ministri parlamentari, governatori di regioni e amministratori e sindaci di tante città.

Giovani e risposte concrete ai problemi del territorio e delle comunità sono state sempre la nostra stella polare anche qui a Guidonia Montecelio, ne sono testimonianza il nostro gruppo giovanile e il contributo in quantità e qualità che abbiamo dato alla stesura del programma di centrodestra nelle ultime amministrative del 2022.

Per quanto riguarda i l congresso provinciale e quello nazionale che si terrà a febbraio 2024, abbiamo appena concluso un importante tesseramento.

Come sempre Guidonia Montecelio farà la propria parte sia per l’elezione del Coordinatore provinciale sia per l’elezione del Segretario nazionale, che non ho dubbi, sarà il Nostro Antonio Tajani, attuale Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri, nei sondaggi nazionali il più gradito Ministro del Governo Meloni.

Oggi qual è, a Guidonia, l’attrattiva di Forza Italia?

Il Partito si è strutturato con l’aiuto di molti giovani, un gruppo che ha ottenuto anche due importanti riconoscimenti con incarichi sovracomunali: Stefano Sassano quale vice coordinatore provinciale vicario e Valerio Massini, coordinatore provinciale dei giovani di Forza Italia.

Inoltre, come già ricordato, siamo riusciti a far convergere i partiti del centrodestra che abbiamo voluto fortemente in coalizione su un nostro esponente quale candidato Sindaco.

E qual è l’idea di governo che potrebbe prospettare Forza Italia? Sempre duri e puri col centrodestra?

Quello che posso dire è che Forza Italia, in una città così importante, non può essere alleata del PD. Il nostro elettorato non ci comprenderebbe e avrebbe ragione. Peraltro il Partito sovracomunale dovrebbe dare un segnale forte. Pongo sempre questioni politiche mai personali chiaramente.

Se cambiasse la situazione, ossia il PD uscisse dalla maggioranza, a quel punto dovremmo verificarla e valutarla responsabilmente nelle sedi deputate prima all’interno di Forza Italia e poi anche con gli alleati di coalizione, ossia Lega e Fratelli d’Italia.

La politica ha delle regole. Chi vivrà vedrà.

Qual è il ruolo di una forza liberale e moderata in una città governata da un sindaco di destra, con una maggioranza formata dalla lista civica cittadina e dal PD?

LEGGI ANCHE  MONTEROTONDO - Stadio Cecconi, inaugurato il manto in erba da 526 mila euro

Iniziamo con il dire che la lista civica non è una, ma abbiamo una serie di liste civiche di diverso orientamento politico, da sinistra a destra. Poi c’ è il PD. Lo stesso Sindaco Mauro Lombardo, fuori Guidonia Montecelio ha ben saldi rapporti con autorevoli esponenti di Fratelli d’Italia. Io esprimo una linea molto chiara, rispetto a questa situazione, fino a quando ci sarà il PD in maggioranza, Forza Italia a Guidonia Montecelio dovrà rimanere all’opposizione.

La linea politica nazionale non si modifica tenendo anche conto di quanto le politiche del PD anche a livello regionale hanno sempre messo la Città in secondo piano spingendo ad esempio per una vasta area caratterizzata da vincoli paesaggistici e archeologici.

Quindi col PD al governo della città lei vede solo l’opposizione. Giusto?

Certamente. La nostra però non deve essere una opposizione preconcetta ma utile alla città. I consiglieri di opposizione hanno come principale prerogativa quella di controllare gli atti amministrativi del Governo della città.

Quali sono i nodi tematici irrinunciabili per Guidonia? Ne dica solo tre per evitare un diluvio di indicazioni tutte importanti ma qui bisogna partire dalle priorità assolute.

Se debbo scegliere con estrema sintesi che lei mi chiede, dico: il problema dei vincoli per la sua crescita. Poi Guidonia ha sempre il tema la sicurezza. Ma sempre sul piano della crescita dico anche arrivare a un nuovo PRG che ripensi completamente la città.

Partiamo col vincolo. Superare il regime vincolistico. Per fare che cosa?

Come accennavo, un vincolo su 1900 ettari è un insulto alle prerogative del Consiglio Comunale.

Essendo membro del Coordinamento della provincia di Roma, ho posto il tema in una riunione a cui erano presenti i massimi esponenti del Partito, sia nazionali che regionali. In questa fase, dopo oltre dieci anni, abbiamo la fortunata coincidenza di avere un  Governo Nazionale e Regionale di Centrodestra e ho sollecitato i presenti, ognuno per le proprie competenze, a modificare lo status quo per dare alla Città uno sviluppo sostenibile e soprattutto occupazione ai tanti giovani presenti sul territorio, avendo  un casello autostradale sull’A1 ,baricentrico rispetto all’intera Nazione, sia sulla direttrice Nord- Sud che su quella Est-Ovest, ma al centro di un deserto, se si esclude l’area logistica Bartolini, realizzata poco prima dello stop generalizzato.

Sicurezza. Che fare?

Leggiamo sempre più spesso di risse, furti, atti di vandalismo, spaccio di droga, immigrazione fuori controllo. È evidente che la Sicurezza dei cittadini è prerogativa principale di Istituzioni sovracomunali, quali Prefetto, Questore, organi di Polizia ma riguarda anche la Polizia Locale e quindi l’amministrazione comunale. Il Comune può finanziare sistemi di video-sorveglianza in luoghi specifici, ad es. Piazza Matteotti, ed inoltre deve poter avere la capacità di recuperare le risorse per l’aumento delle unità di Polizia Locale che a Guidonia Montecelio è notoriamente sotto dimensionato.

Un maggior controllo anche sulle locazioni in Città con conseguente follow up per quanto riguarda Tari e Imu e residenze. La sicurezza è l’ingrediente principale per la coesione sociale di una Comunità.

E arriviamo finalmente al Piano regolatore. Come superare la pratica di programmare con varianti?

Quello del PRG è un tema obbligato se pensiamo che la sua approvazione è del 1976. Quasi cinquanta anni di varianti, a macchia di leopardo, che mancano di un disegno strategico e che non colgono le prospettive di una Città che ha modificato le sue infrastrutture, come appunto il casello autostradale sull’A1 e la ferrovia Roma -Sulmona con la realizzazione, in corso, del secondo binario che quando sarà realizzato di fatto una metropolitana di superficie o treno di alta frequenza come si dice in gergo tecnico.

D’altro canto anche la questione importante del bacino estrattivo e delle acque termali, che insieme costituiscono una risorsa economica di rilievo insieme all’aeroporto potrebbero essere catalizzatori di uno sviluppo sostenibile e concreto con una viabilità che unisca sempre meglio le varie circoscrizioni.

Ma serve un disegno di insieme.

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.