Quando ha letto l’importo della bolletta, ha intuito subito che ci fosse un guasto alla conduttura. Così ha rispolverato il mestiere e da solo, nonostante sia costretto su una sedia a rotelle, ha sostituito l’impianto.
Ma senza la fattura il gestore del servizio idrico pretende comunque il saldo della bolletta.
La sostituzione della tubazione realizzata da Luciano Palazzi, ex idraulico invalido su sedia a rotelle
Per questo martedì 6 agosto Acea Ato 2 ha messo i sigilli al contatore dell’acqua di Luciano Palazzi, 75 anni, ex idraulico romano da 30 anni trapiantato a Fiano Romano, residente in un appartamento di via di Valle Noria insieme alla compagna e ai due figli di 17 e 18 anni.
Un’altra immagine della riparazione eseguita personalmente dal 75enne invalido
Un abuso, secondo Luciano che ha deciso di rendere pubblico il suo caso attraverso il quotidiano on line della Città del Nordest Tiburno.Tv.
Dal 2016, infatti, l’uomo è invalido al 100% dopo esser finito in coma e per i due anni successivi ricoverato tra l’ospedale Sant’Andrea e la clinica Fabia Mater di Roma, ma da allora non ha più lavorato a causa della disabilità grave, percependo una pensione di 600 euro.
La sua disavventura con Acea inizia 8 mesi fa con l’arrivo di una bolletta di importo pari a 959,24 euro e scadenza 20 gennaio 2024.
“Una somma pazzesca – sottolinea l’anziano disabile – considerato che prima pagavo tra i 40 e i 60 euro a bimestre e che a volte mi arrivavano bollette con importo da non pagare tanto il consumo era irrisorio”.
Il 2 febbraio il signor Luciano scrive ad Acea, comunicando di aver individuato una perdita sulla condotta che dal contatore arriva all’abitazione e di averla anche riparata, fornendo la documentazione fotografica della sostituzione di tutta la tubazione.
Nell’apposito modello per la richiesta di depenalizzazione tarriffaria Palazzi spiega inoltre di aver eseguito il lavoro il 20 gennaio, informando Acea che i numeratori di litri al contatore non funzionano e che sono visibili soltanto i metri cubi.
Fatto sta che Luciano Palazzi trascorre i mesi al telefono coi call center e con due legali ai quali si è rivolto per far valere le sue ragioni. Inutilmente.
“Ho inviato ad Acea la documentazione – inizia a raccontare – ma gli operatori mi rispondevano che il modello trasmesso era incompleto.
Recentemente mi è stato spiegato che mancava la fattura di riparazione, ma che fattura faccio se il lavoro l’ho eseguito io in economia?
Soltanto per lo scavo della condotta dal contatore ubicato sulla strada fino alla mia abitazione mi erano stati richiesti 3 mila euro. Una somma che io con 60 euro di pensione non posso certo permettermi di pagare.
E dalle fotografie è evidente che l’ho fatto, perché dal muro di cinta a casa ora scorrono 80 metri di tubazione esterna e non posso neanche più passare con le auto”.
Dopo decine di Pec e centinaia di telefonate, martedì scorso i tecnici Acea hanno sigillato il contatore per morosità riducendo drasticamente la portata ad un disabile con figli minori.
“Al telefono con gli operatori chiedevo la dilazione dell’importo – prosegue nel racconto – e loro mi chiedevano 350 euro al mese, io più di 100 al mese non riesco a pagare.
Per questo mi sono rivolto ai Servizi sociali del Comune di Fiano Romano”.
Il risultato?
Ieri, venerdì 9 agosto, Acea ha inviato all’anziano invalido il piano di rateizzo con una prima da 287,77 euro con scadenza lunedì prossimo 12 agosto, la seconda da 220,63 da saldare entro l’11 settembre, la terza da 220,63 entro l’11 ottobre e la quarta da liquidare entro l’11 novembre di importo pari a 230,21 euro.
“Ieri (venerdì 9 agosto, ndr) ho pagato la prima rata grazie all’aiuto di un vicino di casa – conclude Luciano Palazzi – tuttavia i sigilli al contatore ancora non sono stati tolti”.