Era veramente necessario smantellarla completamente? O, forse, era meglio investire i finanziamenti europei per la realizzazione di altre opere pubbliche necessarie per il quartiere?
Lo smantellamento di piazza Giacomo Matteotti a Castelchiodato frazione di Mentana
Sono soltanto due degli interrogativi proposti dai residenti di Castelchiodato, frazione del Comune di Mentana, che hanno sottoscritto la raccolta firme indirizzata alla Corte dei Conti riguardo i lavori di riqualificazione in corso di piazza Giacomo Matteotti e di realizzazione di percorsi pedonali di connessione.
Il cartello dei lavori in corso nella piazza a strade adiacenti
Un’opera finanziata con un contributo pari a milione e 200 mila euro nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) per la rigenerazione urbana con lo scopo di ricucitura urbana della frazione di Castelchiodato assegnati alla ditta “2 P Asfalti Srl” di Monte Compatri per un importo pari a 856 mila euro.
Il progetto del Comune che ha ottenuto il finanziamento prevede, oltre alla riqualificazione di Piazza Matteotti con la riorganizzazione degli spazi e l’eliminazione delle barriere architettoniche, anche il rifacimento e la creazione dei marciapiedi di Via De Gasperi fino a Via Silvio Pellico, un passaggio pedonale che collegherà piazza Matteotti al parcheggio di Via Val di Passa e alla nuova scuola, oltre all’integrazione dell’illuminazione pubblica lungo i percorsi.
Altre due immagini di piazza Matteotti smantellata
La raccolta firme, proposta dall’ex consigliere comunale Giacomo Bergamini e dall’attuale consigliere di Fratelli d’Italia Maurizio Petrocchi, è finalizzata a far accendere il faro dei magistrati contabili esclusivamente sui lavori di piazza Matteotti che nei giorni scorsi è stata smantellata completamente del precedente arredamento per realizzarne uno nuovo.
“La piazza – si legge nella petizione alla Corte dei Conti – costruita circa trenta anni fa, era frutto di un’attenta progettazione che aveva cercato di armonizzare gli elementi architettonici con la storia e l’ambiente circostante.
La piazza prima dell’inizio dei lavori di riqualificazione contestati
Molteplici erano le accortezze adottate: vennero preservate tutte le piante esistenti e ne furono anche aggiunte di nuove.
Si provvide, inoltre, al recupero dei bordi di travertino del vecchio lavatoio, trasformandoli in una gradevole fioriera, i disegni della pavimentazione in porfido che partivano dalle quattro entrate del giardino finivano al centro dove c’era la bella fontana circolare con vicino due panchine a mezza luna rivestite di travertino, costituivano un angolo di incontro e socializzazione per i cittadini”.
Un dettaglio di piazza Matteotti a Castelchiodato prima dell’intervento
“Alla luce di ciò – prosegue il testo della raccolta firme – sorge spontanea la domanda: era veramente necessario smantellare completamente la piazza?
I lavori, infatti, hanno salvato solo il monumento ai caduti e alcune piante, mentre il resto sarà completamente rifatto. Non risultano elementi di pericolo o criticità nella piazza che giustifichino una simile scelta, che piuttosto appare come un’operazione di grande impatto economico.
Probabilmente, interventi di manutenzione ordinaria più frequenti avrebbero potuto risolvere eventuali problematiche senza dover ricorrere a un’operazione di questo tipo. Inoltre, non risultano richieste in tal senso da parte dei cittadini di Castelchiodato o delle associazioni locali come, ad esempio, la Pro Loco, la Protezione Civile, l’Università Agraria e il Centro Anziani…”.
Un dettaglio della pavimentazione in porfido prima dello smantellamento
“A fronte di questa situazione – scrivono ancora i cittadini di Castelchiodato – la motivazione avanzata dall’amministrazione comunale, secondo cui la ristrutturazione sarebbe stata necessaria per non perdere i finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), appare poco convincente.
Va ricordato, infatti, che per quanto riguarda le opere finanziabili dal PNRR, esiste già un’area prevista nel PRG esecutivo per la scuola materna con progetto già approvato che poteva essere utilizzato con i suddetti fondi, e non a caso tale area è stata riconfermata anche nel nuovo PRG adottato dall’attuale amministrazione.
Si fa presente che tutt’ora i locali attualmente adibiti a scuola materna sono in affitto, con conseguente esborso di denaro pubblico.
Ciò che sarebbe stato più urgente per la comunità di Castelchiodato sarebbero stati vari tipi di interventi oltre alla scuola materna sopracitata, come la realizzazione di nuovi parcheggi, l’installazione di verde attrezzato per bambini e la sistemazione delle strade comunali urbane e strade rurali vicinali, il tutto avrebbe necessitato di attenzione immediata rispetto alla Piazza in questione.
La piazza, com’era, piaceva ai cittadini e sottolineiamo ancora che non presentava problemi di sicurezza o fruibilità tali da giustificare un intervento tanto radicale”.
“Infine – concludono i firmatari della petizione – siamo convinti che lo spreco di denaro pubblico in questa operazione sia evidente e irragionevole.
Per tale motivo, riteniamo fondamentale che l’Amministrazione Comunale fornisca una spiegazione esaustiva e dettagliata alla Corte dei Conti riguardo le motivazioni di tale scelta, in quanto è proprio questo organismo preposto alla tutela della corretta gestione delle risorse pubbliche”.