TIVOLI – Rissa per la barba fatta male: barbiere libero, cliente ai domiciliari

Bastonate e coltellate: il cliente rischia fino a 14 anni per sfregio permanente

E’ stato convalidato stamane, lunedì 6 gennaio, dal Tribunale di Tivoli il fermo dei tre egiziani protagonisti di una sanguinosa lite per una barba fatta male avvenuta giovedì 2 gennaio in Piazza della Queva, a Tivoli Terme (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

La Giudice per le indagini preliminari Chiara Miraglia ha convalidato l’arresto per rissa aggravata nei confronti del barbiere Ahmed E., 25 anni, egiziano domiciliato a Villalba di Guidonia, del cugino Mohamed S., egiziano appena 18enne domiciliato anche lui a Villalba di Guidonia, e di Ahmed B., 29 anni, egiziano domiciliato a Tivoli Terme, il cliente insoddisfatto del servizio.

La Giudice ha disposto la misura degli arresti domiciliari per Ahmed B., accusato anche di sfregio permanente del viso aggravato, un reato per il quale rischia una pena fino a 14 anni.

Al 25enne barbiere Ahmed E. la Gip ha applicato la misura dell’obbligo di firma, essendo incensurato e impegnato in un’attività lavorativa stabile.

Viceversa è stata concessa la libertà provvisoria fino al processo al cugino 18enne Mohamed S., essendo incensurato e avendo raggiunto la maggiore età il giorno prima della rissa, ma soprattutto perché ha partecipato alla rissa in modo del tutto estemporaneo in quanto si trovava sul luogo della contesa.

Stamane la Giudice ha interrogato i due litiganti: il cliente Ahmed B., assistito dall’avvocato Flavio Takanen di Tivoli, e il barbiere Ahmed E., assistito dagli avvocati Alessio Bonicoli e Jacopo Ronga di Guidonia, difensori anche del 18enne Mohamed S.

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Il 29enne egiziano e il connazionale rivale 25enne hanno reso versioni discordanti, accusandosi l’un l’altro di aver iniziato l’aggressione e ognuno ha giurato di aver soltanto reagito ad un attacco.

Il 18enne, risultato estraneo alla lite, ha riferito di essere intervenuto in difesa del cugino.

I carabinieri della stazione di Tivoli Terme hanno ricostruito il fatto attraverso le immagini della telecamera di video-sorveglianza del Comune di Tivoli e i racconti dei testimoni, tra cui Mohammed S., il titolare del negozio di barbiere e zio dei due ragazzi più giovani, rimasto ferito da una coltellata ad un braccio nel tentativo di separare i litiganti.

Verso le 14,53 Ahmed B. si è dal barbiere di piazza della Queva e alle 14,54 la telecamera ha ripreso i tre mentre si colpivano a calci e pugni, mentre il titolare del negozio cercava di sedare gli animi.

Pare che in un primo momento Mohammed S. fosse riuscito a far ragionare il cliente che da giorni recriminava con telefonate e messaggi al 25enne per il taglio fatto male.

Fatto sta che dalle immagini si vede il giovane barbiere uscire dal locale armato di bastone e avventarsi sul 29enne insieme al cugino appena maggiorenne.

A quel punto Ahmed B. ha estratto il taglierino e ha iniziato a colpire sia il barbiere Ahmed E., al volto, che Mohammed S., lo zio, al braccio mentre tentava di separarli.

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Al loro arrivo in piazza della Queva, i carabinieri hanno trovato Ahmed E. col volto ridotto in una maschera di sangue a causa di un vistoso taglio dalla parte alta dell’orecchio sinistro fino all’altezza dell’occhio e di un altro sulla parte posteriore del collo.

A prestare le prime cure al giovane barbiere è stato il medico della vicina farmacia prima che il 25enne svenisse e fosse trasportato in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni Evangelista” di Tivoli.

A quel punto, i militari hanno iniziato la caccia all’aggressore, nel frattempo fuggito verso la vicina moschea e subito dopo individuato e bloccato in via Martiti Tiburtini con ferite in testa, alla mano destra, tagli sulle dita e i vestiti sporchi di sangue.

I carabinieri hanno inoltre rinvenuto e sequestrato nel parcheggio di piazza della Queva il taglierino sporco di sangue utilizzato per sfregiare il giovane barbiere.

In ospedale il 25enne barbiere Ahmed E. è stato medicato, suturato e dimesso con una prognosi di 25 giorni per trauma cranico non contusivo con sanguinamento da ferita lacero-contusa allo zigomo e alla tempia sinistri e alla nuca.

Qualche punto di sutura in testa per le bastonate prese anche al 29enne cliente Ahmed B., dimesso con una prognosi di 7 giorni per un trauma cranico minore.

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