Mentana – Palazzo Borghese, presto ripresa dei lavori

Sembra essere arrivato a una soluzione uno dei problemi più grandi di Mentana degli ultimi anni: la ristrutturazione di Palazzo Borghese. Quello che viene considerato il simbolo della città e che era la sede del Comune fino a qualche anno fa, è ormai un cantiere a cielo aperto. Un cantiere fermo per vicende burocratiche che sembravano impossibili da sciogliere fino a qualche tempo fa.
Invece lunedì 18 novembre alle 9 e mezza la Geo Costruzioni – la ditta che aveva vinto l’appalto e che doveva realizzare i lavori – ha riconsegnato il cantiere al comune di Mentana. Un passaggio chiave che permetterà all’amministrazione Lodi di iniziare il percorso per trovare una nuova ditta in grado di realizzare i lavori. Infatti con il cantiere aperto, era tecnicamente impossibile per il comune di Mentana anche entrare per un semplice sopralluogo.
Lavori da milioni di euro per i quali ci sono finanziamenti della Regione e dello Stato e che erano così “congelati”. La notizia buona è che finora non sono ancora andati persi. Il primo è un finanziamento regionale da un milione e 200 mila euro per il piano primo e il sottotetto. Il secondo è quello statale da un milione di euro per il piano terra.
A questi si devono aggiungere quello del comune di Mentana per ristrutturare la vecchia sala consiliare di Palazzo Borghese.
Anche in questo senso ci sono delle novità. Il 23 settembre la giunta Lodi ha approvato il progetto esecutivo del consolidamento delle volte di Palazzo Borghese. L’amministrazione ha stanziato 158.523,69 euro per realizzare il progetto redatto nel 2011 dall’architetto Rosa G. Cipollone e dal responsabile della sicurezza Antonio Mele. E’ servito un impegno di ulteriori 55 mila euro rispetto alla cifra messa a disposizione inizialmente, oltre alla risoluzione di alcuni intoppi burocratici e ricorsi che tenevano la situazione in stallo.
Sono molti i problemi che si sono accavallati in questi anni riguardo Palazzo Borghese, ma soprattutto non c’è un unico intervento, ma bensì tre. E dei tre non ce ne è uno che è filato liscio. Ecco perché l’amministrazione Lodi nei mesi scorsi aveva deciso di avvalersi dell’avvocato Claudio Giacomoni per sciogliere le varie matasse intricate.
Sono tre dunque i finanziamenti. Riguardo a quello comunale, il progetto esecutivo era già pronto a luglio del 2000, ma nel 2004 viene aggiornato dall’architetto Rosa Gemma Cipollone della Soprintendenza del Lazio. A maggio del 2005  i lavori vengono affidati alla Gitap Costruzioni di Palestrina che offre il maggior ribasso, per un importo di 108.281 euro. Ma il 22 novembre 2005 i lavori vengono sospesi in seguito alla necessità di consolidare e tempestivamente puntellare la volta sottostante al piano dell’aula consiliare.
Inizia un contenzioso con la ditta e nel 2009 l’amministrazione Tabanella bis riconosce un risarcimento di 92mila euro alla ditta che non era stata messa in condizione di iniziarli perché i locali tra l’altro erano ancora parzialmente occupati dagli uffici comunali.
Altri problemi riguardano i lavori al primo piano e al sottotetto coperti da finanziamento regionale. Anche qui altri contenziosi. Il 16 maggio 2006 l’Ati formata dagli ingegneri Ernesto Minnucci, Alfonso Minnucci, Carlo Marsaglia e l’architetto Antonio Piccioni, si aggiudica l’incarico di progettazione definitiva dei lavori.
L’Ati svolge il lavoro e consegna tre elaborati. Il comune di Mentana approva il progetto definitivo e bandisce la gara pubblica per scegliere la ditta a cui appaltare i lavori veri e propri e vince un’Ati di cui è capofila la Geo Costruzioni srl. L’incarico di direzione dei lavori e responsabile della sicurezza, va all’architetto Roberto Pinci, con studio a Palestrina che aveva offerto un ribasso del 5,5% per un importo totale di 111.041,28 euro.
Ma Minnucci e gli altri presentano ricorso al Tar sostenendo che l’incarico dovesse andare a loro, perché così prevede la legge, a meno che il Comune non abbia del personale interno in grado di svolgerlo.
Il Tar dà ragione ai tecnici. Accoglie il risarcimento, ma non in soldi. Decide infatti per il reintegro nell’affidamento dell’incarico in questione, visto che i locali non sono stati ancora sgomberati e i lavori sono stati sospesi.
Finito qua? Nemmeno per idea, perché anche la Geo Costruzioni diffida il comune di Mentana perché non può realizzare i lavori (circa 492mila euro) e la sospensione è superiore ai 6 mesi.
Va detto che fin qui è tutta roba delle vecchie amministrazioni, in particolare Tabanella 1 e 2, con l’intermezzo del commissario.
La diffida della ditta arriva però anche alla nuova amministrazione Lodi appena insediata a giugno 2011. Nel frattempo succede pure che due ditte che stavano nell’Ati con la Geo costruzioni escono di scena, una perché muore il titolare, l’altra perché rinuncia. La capofila tuttavia acquisisce l’attestazione soa (certificazione obbligatoria per la partecipazione a gare d’appalto) dalle altre due ditte.

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