Monterotondo – L’asilo è abusivo ma il Comune non “sapeva”. Negato l’aiuto ai genitori

Hanno scoperto che l’asilo a cui mandavano il proprio figlio da più di un anno era senza autorizzazioni solo quando si sono visti rifiutare i due mila euro di rimborso previsto dal bando pubblico del Plus. Ma come, era aperto e il Comune non se n’era accorto? E perché dovrebbero rimetterci le famiglie, che quando hanno iscritto i loro figli nella piccola struttura erano sicure che tutte le carte fossero in regola? 

Domande per le quali le due giovani coppie escluse dal bando del Plus, per il rimborso di un anno di asilo nido privato per i propri figli dai 0 ai 3 anni fino a duemila euro tramite i cosiddetti voucher, aspettano una risposta. Di certo c’è solo la ragione della loro esclusione: “L’asilo nido privato non è in possesso della necessaria autorizzazione comunale”. Solo che, entrambe le famiglie, avevano iscritto il proprio figlio nella struttura per più di un anno credendo che fosse tutto in ordine. E, anche se nel bando veniva specificato che l’asilo doveva avere le autorizzazioni in regola, come avrebbero potuto le famiglie verificare se neanche chi era preposto a farlo si era accorto che la struttura era aperta?
Tant’è perché – come confermato dall’ufficio Suap – la piccola struttura privata per i piccoli si era vista negare l’autorizzazione comunale specifica per gli asili nido,ma poi era rimasta comunque aperta. La “tegola” sulla testa delle famiglie è arrivata con la risposta negativa al Plus. Solo in quel momento hanno scoperto l’arcano. Ma, stando a quanto appreso, anche l’ufficio responsabile del bando Plus ha scoperto che quella struttura non era stata autorizzata solo al momento della verifica delle domande pervenute.
Le famiglie hanno fatto ricorso, ma il Comune li ha esclusi comunque, rigettandolo. E quali sono le ragioni? La risposta a questa domanda l’avranno solo attraverso una raccomandata riservata.
O, almeno, è così che si legge nella graduatoria pubblicata sull’albo pretorio comunale che riporta i nomi dei vincitori del bando pubblico finanziato all’interno dei progetti del Plus che – come tutti sanno – stanno finanziando parecchi progetti per Monterotondo. La graduatoria è stata approvata il 5 marzo, ma la comunicazione ufficiale è arrivata solo il dieci di questo mese. Vengono riportati i nomi degli ammessi – in totale 25 -e degli esclusi: in totale 10. Solo in un caso i genitori del bambino sono ancora in attesa di una risposta in attesa dell’autorizzazione da parte della Regione Lazio. Infatti, come spiega un’integrazione alla graduatoria, si è ancora in attesa di sapere se la Regione Lazio darà il via libera alla rimodulazione dell’Intervento del Plus numero 5, all’interno del quale è previsto il cosiddetto voucher per gli asili nido.
Un bell’aiuto per le coppie di genitori, non c’è dubbio: il bando del Por-Plus numero 5 prevedeva fino a 2mila euro di rimborso per i piccoli da 0 a 3 anni iscritti in una struttura privata dal settembre 2013 in poi.

 

dato viaggiil papà, Gianluca Massera
Bonus fino a 2mila euro per le giovani coppie negati a due famiglie. Respinto al il ricorso perché l’asilo è stato aperto per più di un anno, ma  con l’autorizzazioni negate.

 


masseraGianluca Massera e Mariagiovanna Mazzapioda sono due 35enni ricercatori universitari e papà di un bambino di due anni e mezzo. A nulla sono valsi i ricorsi per ottenere il voucher che rimborsava fino a 2mila euro di asilo nido privato

 

“Non eravamo noi a dover controllare i permessi”

Una storia paradossale vissuta sulla propria pelle da Gianluca Massera e Mariagiovanna Mazzapioda, entrambi 35enni ed entrambi ricercatori precari, lui di robotica nel Consiglio nazionale delle ricerche e lei nel gruppo di Biocomputing del Dipartimento di Fisica a La Sapienza.
Gianluca e Mariagiovanna si sono visti rigettare sia la richiesta di rimborso che il ricorso al voucher, che volevano ottenere per il loro piccolo di due anni e mezzo. I due – insieme ad un’altra coppia –  l’avevano iscritto inconsapevolmente ad un asilo che non aveva tutte le carte in regola e attualmente chiuso. Ma il fatto di non sapere che quell’asilo non avesse le autorizzazioni – e di non aver modo di verificarlo – non li ha “salvati” dall’esclusione. “Non eravamo certo noi genitori a dover vigilare sulle autorizzazioni, ma lo stesso Comune che ha poi respinto il ricorso”, spiega Massera.
Vivono a Monterotondo dal 2008 e la loro convinzione che qui si vivesse bene comincia a vacillare. “Per noi è stata una doccia d’acqua gelata – spiega il giovane papà – Come abbiamo scritto nel ricorso: come potevamo sapere che l’asilo non era in regola? La struttura era ottima, le maestre pure, e noi l’abbiamo frequentato per più di un anno e mezzo. Era il Comune che doveva vigilare e non l’ha fatto, dato che la struttura – se aveva ricevuto il diniego del permesso – era comunque regolarmente aperta. Ora siamo in attesa di capire le ragioni della nostra esclusione. Ci siamo rimasti molto male. Ora decideremo come muoverci anche perché, da precari anzi super precari, quei soldi ci avrebbero fatto comodo”.

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