I ragazzi, due 18enni e quattro maggiorenni, tutti studenti ed incensurati, hanno preparato gli striscioni per contestare l’operato dell’amministrazione. Una manifestazione di protesta contro i tagli decisi per il settore scolastico e la chiusura dello stadio comunale, con la squadra del paese costretta ad “emigrare” per allenamenti e partite.
Lo striscione apparso lungo la strada recitava “Stadio, scuola… adesso che ci togli? Buffoni”, mentre quello messo sul portone del Comune un lapidario “Vergogna”.
Il Comune: “Ragazzi usati e strumentalizzati, i mandanti sono altri”
Dal Comune lanciano la pista degli striscionio affissi sì dai ragazzi, ma su commissione da parte di altri. In attesa che si faccia chiarezza completa sull’accaduto, ed eventualmente esca fuori il nome del “mandante”, è anche il sindaco Martina Domenici ad intervenire sul caso: “Non condanno il gesto dei ragazzi – afferma il primo cittadino – ma la loro strumentalizzazione da parte di persone adulte. Dopo l’accaduto mi hanno chiamato alcuni genitori coinvolti per dirmi che i figli erano stati convinti da terzi e strumentalizzati senza capire bene il gesto, e che erano sinceramente dispiaciuti per quel che era successo. Per me l’episodio si chiude qui, anche se resta il rammarico per lo sfruttamento subdolo della buona fede di giovani innocenti per fini di discutibile interesse”.
Verdirosi (minoranza): “Protesta sbagliata nei modi, ma denunciati argomenti importanti”
m.c.