A Casa di: Michele Cacciaguerra -“Benvenuti nella mia antica dimora scavata nella roccia”

L’ospitalità e l’allegria  non mancano mai in casa del noto imprenditore geranese,  protagonista di un successo professionale che lo rende fiero del  piccolo “impero”  costruito, a partire dagli anni ’80, grazie ad un’innata e cocciuta intraprendenza. “E ad una buona dose di fortuna”, come tiene a precisare mentre ci illustra il bel vedere dal balconcino che dà su Piazza Vittoria, dove la vista incontra di rimpetto la casa signorile del XII secolo appena acquistata e in fase di ristrutturazione.

Ebbene sì. L’abitazione risale agli anni ‘30 e gli ambienti che vede  oggi li abbiamo ricavati da scavi fatti nel tufo. Perciò la disposizione delle stanze alla fine è risultata così anti convenzionale.

Anche vivere al centro della piazza ha un sapore tutto particolare
Decisamente. Si esce di casa e ci si trova al centro del paese. Per una persona estroversa come me, che ama il contatto diretto con la gente, è una bella sensazione. Quando è festa, come in occasione della tradizionale Infiorata di Gerano, la nostra casa,  merito anche dell’ospitalità da parte di mia moglie,  si trasforma  in un punto di ritrovo per gli amici ma anche per chi viene da fuori come più volte è capitato con le troupe televisive che riprendevano le creazioni floreali in piazza dal nostro balconcino.  

 Quando   la sera torna dal lavoro in quale ambiente ama rilassarsi?
Vicino al camino, in cucina, nell’angolino dove sta  la mia poltrona preferita. E’ qui che leggo, disegno, progetto le mie idee.

 Il gusto per l’antico predomina in ogni stanza.
Si, piace sia a me che a mia moglie. Abbiamo  un arredamento essenziale ma ispirato al passato. Lo stile moderno non ci entusiasma.

Era un mio desiderio da tempo e l’ho realizzato. Le sue origini risalgono alla fine del XII secolo ed è stata ristrutturata per la prima volta negli anni ’20. Ha delle arcate spettacolari e un cortile interno incantevole per non parlare della vista panoramica in cima alla torretta.  I lavori da fare sono tanti e soprattutto dovrò rispettare i vincoli delle Belle Arti, ma questo non mi spaventa. Nella mia vita sono stato sempre intraprendente e buttarmi in situazioni nuove mi ha portato sempre a grandi soddisfazioni.

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Quando decise di aprire un piccolo punto vendita di ceramiche qui a Gerano, nel 1984, aveva appena vent’anni. Cosa l’ha spinta ad intraprendere questa attività?
Mio padre era muratore e quindi ero già abbastanza addentrato nel campo edile, poi ho avuto l’opportunità di viaggiare per il mondo, specie in Brasile e Argentina, al seguito di aziende del settore dei materiali da rivestimento che mi hanno insegnato tanto.

Fino a diventare un imprenditore affermato. Qual è il segreto del suo successo?
Credo il fatto di aver saputo rinnovare la mia realtà aziendale. In ogni fase di apparente stallo ho fatto qualcosa per progredire e sono stato ripagato degli sforzi. Come quando nel 2002 decisi di aprire il laboratorio artigianale di ceramiche per offrire alla clientela prodotti esclusivi oppure quando nel 2006 decisi di cambiare sede e trasferirmi qui (in via Fontana di Ciocio) facendo un investimento abbastanza consistente.  

Da come parla del suo lavoro sembra che non le pesa affatto stare tante ore in azienda.
Ha detto bene, se fosse per me verrei qui anche di sabato!

Nel tempo libero, a parte dedicarsi alla famiglia, ha comunque tante passioni che le riempiono la vita. Dal teatro al suo hobby per le auto d’epoca.
Recitare è una passione che coltivo sin da giovanissimo. Con la compagnia di cui faccio parte stiamo preparando “Sarto per signora”, commedia in tre atti di Georges Feydeau, ma mi diletto con piacere anche negli sketch simpatici che nelle feste di paese attraggono sempre un gran pubblico. Quanto alle auto d’epoca mi piace partecipare ai raduni in tutta Italia con i miei tre gioiellini: una Spitfire del’70, una Bmw Z3 e una Renault 4. Credo si sia capito che per me vale il detto chi si ferma è perduto!

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