Basta pensare che la sua edificazione risale addirittura al regno dellImperatore Costantino quando il cristianesimo divenne una religione praticabile nei territori dellimpero romano dopo anni di persecuzioni e divieti.
Costantino non è stato lunico personaggio celebre legato alla storia della Mentorella. Nel Santuario ha soggiornato per due anni, San Benedetto da Norcia prima di raggiungere la vicina Subiaco e fondare il Monastero simbolo dellordine benedettino. Athanasius Kircher, eminente rappresentante dellordine gesuita nel 1600, innamoratosi delle Mentorella, ne ha patrocinato alcuni lavori di restauro che hanno salvato ledificio dopo anni di incuria. Papa Pio IX (1846-1870), invece, lo ha donato alla Congregazione della Risurrezione di Nostro Signore Gesu Cristo che ha ancora in custodia il Santuario.
Oltre a Pio IX cè un altro Papa, Giovanni Paolo II, che ha accresciuto la fama della Mentorella, rendendola ulteriormente un luogo di grande devozione popolare. Il 20 ottobre 1978, pochi giorni dopo la sua elezione a Pontefice, il Papa ha compiuto il suo primo pellegrinaggio recandosi in visita proprio sul monte Guadagnolo. Amante della montagna e delle escursioni che gli permettevano di ammirare la bellezza della natura incontaminata, Giovanni Paolo II, si è recato alla Mentorella, in pellegrinaggio o in visita privata ben 8 volte, lultima nel febbraio 2000, poco prima del peggioramento delle sue condizioni di salute.
Per celebrare limperituro legame tra Papa Wojtyla e la Mentorella, è stata collocata allingresso della chiesa, una statua bronzea che immortala il pontefice nellatto di salutare i fedeli. Oltre alleffigie, a Giovanni Paolo II è stato anche dedicato un sentiero che permette di raggiungere a piedi il Santuario tra boschi, rocce e cascatelle . Il Sentiero, percorso dallo stesso Wojtyla in alcune sue visite alla Mentorella quando era ancora cardinale, si avvia dal vicino paese di Pisoniano. Opportunamente tracciato con la tipica segnaletica biancorossa del CAI (Club Alpino Italiano), il sentiero permette di raggiungere il santuario in circa unora di cammino. Si comincia in discesa poi laltimetria del percorso cambia con unascesa costante e ripida che non presenta tuttavia passaggi impegnativi o inadatti anche a escursionisti poco esperti. Basta seguire la segnaletica tra felci e ricca vegetazione fino a che il bosco si dirada e si giunge a destinazione quando si comincia a intravvedere la Chiesa della Beata Vergine, gli edifici attigui e la grotta di San Benedetto, laddove il Santo di Norcia si ritirava in preghiera durante il soggiorno alla Mentorella.
Un sentiero, quello dedicato a Giovanni Paolo II, che dunque permette a coloro che lo percorrono di coniugare al meglio unesperienza di devozione religiosa alla completa immersione in una natura incontaminata che culmina nella splendido panorama sottostante alla Mentorella, solcato dal fiume Giovenzano, uno degli affluenti dellAniene.
Alessandro Bianchi