La vittima, in evidente difficoltà, era vessata dalle continue richieste economiche dei suoi aguzzini tanto che gli inquirenti, grazie alle indagini eseguite tra agosto e novembre, hanno accertato che l’indagato lo tormentava riducendolo a “Uno stato di sudditanza psicologica”, hanno spiegato i carabinieri della stazione di Tivoli Terme, coordinati dalla Compagnia di Tivoli.
L’usuraio pretendeva la restituzione delle cifre prestate in pochi giorni ma quasi decuplicate. Nei confronti di Di Silvio sono state raccolte una serie di prove tanto che, sotto la direzione della locale Porcura della Repubblica, è arrivata un”ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del tribunale di Tivoli. Ora l’usuraio si trova nel carcere di Rebibbia e deve rispondere del reato di usura aggravata. Le indagini proseguono per determinare se, nell’area tiburtina, vi sono altre vittime dello stesso reato.
