SONO STATO IN CONTATTO CON UN POSITIVO…OPPURE SONO STATO IN CONTATTO CON UNA PERSONA CHE A SUA VOLTA AVEVA AVUTO CONTATTI CON UN POSITIVO…CHE DEVO FARE?
Se sono un CONTATTO del CONTATTO (ho avuto un contatto stretto con una persona che ha avuto contatto stretto con un positivo)
Non dovrò fare nulla a meno che la persona con cui ho avuto contatto non diventi, durante la sua quarantena, un positivo.
Se invece sono un CONTATTO DIRETTO del CASO POSITIVO?
Se resto un CONTATTO ASINTOMATICO
Mi metto in isolamento domiciliare per 14 giorni e stop.
Se voglio uscire prima posso fare un tampone ma comunque dal 10* giorno in poi d’isolamento (ho quindi dato il tempo all’eventuale contagio di palesarsi).
Se però ho un regolare contatto con persone a rischio, faccio sempre e comunque un tampone a fine isolamento.
Se divento un CONTATTO SINTOMATICO
Faccio un tampone che, se negativo, mi rende libero ma sempre dopo almeno 10 giorni di isolamento (perché potrebbe sempre essere in incubazione il Covid e fermo restando la guarigione dai sintomi per ridurre la trasmissione anche di altre malattie, perché ricordate che non esiste solo il Covid!)
Se il TAMPONE e’ POSITIVO, non sono più un “CONTATTO ” ma divento un CASO. Il SISP della ASL lo saprà dal vostro medico di famiglia, ma in caso contrario dovete immediatamente comunicarlo.
Se resto un CASO ASINTOMATICO
Rientro in comunità SOLO dopo un tampone negativo fatto dopo almeno 10 giorni di isolamento.
Se divento un CASO SINTOMATICO
Rientro in comunità dopo un tampone negativo, fatto dopo almeno 10 giorni di isolamento ed almeno 3 giorni senza sintomi (tali 3 giorni possono essere inclusi nei 10 oppure successivi: la cosa puó variare da caso a caso in base a quando si guarisca dai sintomi).
Se permango un CASO POSITIVO DI LUNGO TERMINE (ovvero uno di quei casi che pur guarendo da tutti i sintomi – eccezion fatta per alterazioni di gusto e olfatto che spesso persistono per molte settimane – continuino ad avere tampone positivo)
Rientro in comunità dopo 21 giorni di isolamento, laddove autorizzato dalle autorità sanitarie in relazione al caso specifico: alcuni casi, come ad esempio gli immunodepressi, possono infatti restare molto contagiosi in modo prolungato e non saranno autorizzati.