“Sequestrato in casa in attesa dell’esito del tampone. Se lo sono perso?”

La vicenda di Alessandro Croce, risultato positivo al Covid-19 un mese fa, che aspetta invano segnali dalla Asl

Otto giorni dopo aver effettuato il tampone, ancora non ha ricevuto l’esito e deve continuare a vivere da prigioniero in casa. È la storia di Alessandro Croce, residente a Sant’Angelo Romano, risultato positivo al Covid un mese fa. Stessa situazione per la moglie con cui sta vivendo questa assurda situazione.

“Una cosa vomitevole, indegna di un paese civile – commenta Alessandro – siamo sequestrati in casa senza sapere cosa dobbiamo fare. Abbiamo mandato email, provato a telefonare, ma non abbiamo nessuna risposta. Non sappiamo se si sono persi il nostro referto, se dobbiamo aspettare ancora. Niente di niente”.

Dopo il primo tampone a Palombara Sabina, Alessandro ha effettuato un secondo tampone – quello che appunto potrebbe ridargli la “libertà” se confermato l’esito negativo – lo scorso mercoledì 14 ottobre presso l’Aeroporto di Guidonia. Solita alzataccia e poi sette ore di fila, come tanti altri cittadini.

“Ormai sa quello siamo abituati, ma chi governa questa situazione si dovrebbe vergognare di lasciare le persone in questa situazione – prosegue – per fortuna io riesco a lavorare un po’ da casa, svolgendo un ruolo dirigenziale, ma così si creano problemi seri alle famiglie”.

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