coprifuoco

Il Governo incontra il Cts, a rischio un nuovo lockdown

Al vaglio nuove restrizioni, sembra ormai scontato che le nuove restrizioni scatteranno già dal prossimo weekend

L’Italia rischia un nuovo lockdown. Il primo Dpcm dell’era Draghi rischia infatti di dover essere cambiato pochi giorni dopo la sua entrata in vigore.

Sembra ormai certo che si vada verso nuove restrizioni su tutto il territorio nazionale. Il governo deciderà già nelle prossime ore dopo l’incontro con i tecnici del Cts che sono stati convocati per questa mattina dalla Cabina di regia: devono dare il loro parere sulla richiesta del governo che – vista la mutata situazione epidemiologica e il superamento delle centomila vittime- chiede di sapere quali nuove misure adottare.

Il ventaglio delle ipotesi si è ormai ristretto. Si va dall’ipotesi più severa di tre settimane di lockdown generalizzato per provare a vaccinare più persone possibili a quella, più plausibile, della stretta dei parametri che farebbero entrare un territorio in zona rossa. E dunque, come aveva già propsto il Cts, basterebbe che l’incidenza del contagio raggiungesse i 250 casi ogni 100.000 abitanti per far scattare la zona rossa. Una misura necessaria per evitare che anche in regioni colorate di arancione o giallo, i governatori possano chiudere le scuole al raggiungimento di questa incidenza di contagi. Ma lasciare aperti bar, ristoranti o negozi.

L’altra ipotesi è quella di far scattare un lockdown generalizzato quando su tutto il territorio nazionale si dovessero superare i 30.000 contagi giornalieri.

Sul tavolo del Cts anche la replica di una misura adottata già a Natale e con successo: la chiusura in tutta Italia nei weekend di ogni attività escluse quelle essenziali; quindi stop a bar, ristoranti, negozi anche in zona gialla e una zona arancione-scuro; quindi scuole chiuse e divieto di spostamento dal proprio Comune, valido su tutto il territorio nazionale.

A questo punto sembra ormai scontato che le nuove restrizioni scatteranno già dal prossimo weekend.

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