I rincari sono ovunque, dalla pompa di benzina ai banchi del mercato, lo sappiamo bene. L’aumento dei costi energetici, assieme ai cambiamenti climatici (e una certa speculazione) che caratterizzano ormai le stagioni e spesso rischiano di vanificare la maturità delle coltivazioni, appaiono bene sotto gli occhi. Ma come consumatori, quando andiamo al mercato e ci stupiamo/lamentiamo dei rincari di frutta e verdura, ad esempio, dobbiamo anche capire cosa c’è “dietro”, anche se questo certo non consola. Come la difficoltà per gli agricoltori di affrontare l’aumento del gasolio per movimentare i mezzi agricoli nelle normali attività, ma persino per riscaldare le serre per fiori e ortaggi, nonché l’acquisto di fertilizzanti e sostanze utili. Pure i contenitori, vetro, legno, carta, crescono nella spesa e questo può ricadere sul prezzo finale dei prodotti. Per la crescita dei costi delle materie prime, come caffè o latte, anche la pausa al bar incide sulle finanze, dei commercianti prima, dei consumatori poi, dietro e fuori il bancone. Ne abbiamo parlato sulle pagine di Tiburno.
Servizio su Tiburno digitale e cartaceo del 23 novembre