Noi italiani lo facciamo meglio, il lavoro, tanto da avere un aumento di produttività dell’1,3%, contro un +0,4% della Germania, un calo dell’1,1% della Francia e un -2,,8% della Spagna. Questo è definito dal report dell’Istat sulla produttività, per il quale, nonostante la pandemia, la produttività del lavoratore medio italiano è cresciuta oltre ogni previsione: forse perché, con lo smart working, a casa si è lavorato e quindi prodotto di più? Alcuni non saranno d’accordo, ma questo è. Si riduce invece la produttività del capitale, ovvero l’efficienza con cui esso viene impiegato nel processo produttivo, investimenti, ammodernamenti, progressi tecnici in senso generale e anche incapacità di affrontare i cambiamenti nella conoscenza e via dicendo: nel 2020 risulta un -11,2%.
Altri dati parlano di un +0,5% come tasso medio annuo di crescita della produttività del lavoro in Italia tra il 2014 e il 2020 (nell’intero periodo 1995-2020 è stato di +0,4%). Mentre il calo medio annuo della produttività del capitale è stato di -1,1%, sempre riferito alla tranche 2014-2020.