I saldi dovrebbero dare un po’ di ossigeno a settori come abbigliamento, calzature, accessori (la Confcommercio prevede un budget a famiglia attorno ai 275 euro), però l’inflazione sta frenando le aspettative e sottolinea l’incertezza del futuro, in grado di frenare la crescita. Infatti, proprio l’inflazione sta scompaginando le stime della ripresa economica e l’Istat ne certifica un rialzo a dicembre pari al 3,9% rispetto al +3,7% di novembre, con il rischio che superi presto il 4%.
Per la Confcommercio l’inflazione rischia di superare il 4%
L’Istituto nazionale di statistica commenta come durante lo scorso anno, l’aumento medio dei prezzi sia aumentato dell’1,9%. La causa principale è dovuta alla lievitazione dei costi dei beni energetici, la cui corsa al rialzo era stata mitigata nel 2020, anno in cui erano diminuiti dell’8,4%. E l’accelerazione dei prezzi riguarda in prima battuta i prodotti del carrello della spesa, visto che i beni alimentari e i prodotti per la casa e la cura della persona raddoppiano da novembre a dicembre, passando da +1,2% a +2,4%.
La pasta rincara quasi del 40%
L’allarme di oggi è un super rincaro che riguarda uno dei prodotti più amati, la pasta, nella cui produzione i costi sono saliti al 38%. Questo significa, come ha spiegato dalle pagine del quotidiano finanziario Il Sole 24 ore Vincenzo Divella, amministratore delegato dell’omonimo pastificio, che se a settembre la grande distribuzione comprava un chilo di pasta a 1,10 euro, a fine gennaio potrebbe pagarlo a 1,52, non fermando la corsa al rincaro. Pure la Coldiretti conferma l’aumento dei prezzi, raddoppiato per le semine e i fertilizzanti e di oltre il 50% per il gasolio. L’inflazione avanza insomma in ogni settore, spinta appunto dal balzo dei costi energetici e, colpendo l’intera filiera produttiva, invade anche gli scaffali dei supermercati che, dice la Federdistribuzione, stanno riducendo i margini per frenare i prezzi.
Poche ore fa l’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, ha parlato di una inflazione mai così alta dal 1996, purtroppo un ostacolo che minaccia in modo grave lo sviluppo dell’economia e dell’occupazione. La presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, promette un deciso impegno per la stabilità dei prezzi. Tutti noi ci chiediamo: sarà possibile?