Sulla carta è prevista una riforestazione da mezzo milione di euro. Nella realtà è da decenni una landa verde e desolata, sede preferita di accampamenti abusivi.
E’ il Bosco del Fauno, area sottoposta a vincoli compresa tra via Orazio e via Cesare Augusto a Tivoli Terme, dove la Polizia Locale di Tivoli ha scoperto un campo rom nascosto tra la vegetazione e praticamente invisibile dalla strada.
Oggi, mercoledì 26 ottobre, con l’ordinanza numero 376 – CLICCA E LEGGI L’ORDINANZA ORIGINALE - il dirigente all’Urbanistica del Comune di Tivoli Vincenzo Maia ha ordinato ai nomadi di demolire le opere abusive e di ripristinare lo stato dei luoghi entro 30 giorni.
I destinatari del provvedimento sono due uomini e una donna dell’Est Europa che insieme a altre due persone sono stati sorpresi sul posto.
Il blitz degli agenti della Polizia Locale diretti dal Comandante Antonio D’Emilio era scattato lo scorso 26 marzo. I caschi bianchi avevano notato un andirivieni nell’area protetta di proprietà del Comune di Tivoli, chiusa con un cancello, e avevano effettuato un controllo.
Dietro a alberi, cespugli e canneti c’erano sette baracche realizzate con mezzi di fortuna e una roulotte.
Il manufatto più grande adibito a ricovero di fortuna misurava più di 60 metri quadrati e 3 per altezza, il più piccolo appena 9 metri quadrati alto 2, di legno, apparentemente adibito a ricovero attrezzi. Oltre ad una roulotte abitata da una coppia.
A quel punto, i vigili urbani avevano identificato tutti i presenti denunciandoli alla Procura di Tivoli per abuso edilizio. Le baracche infatti erano state costruite in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico, gravata da uso civico e interessata dai cosidetti “Decreti archeologici-Area delle sorgenti delle Acque Albule e Antiche Terme”. Insomma, il piccolo villaggio era sorto a ridosso dell’altro campo rom di via dei Bagni Vecchi, sempre a Tivoli Terme, entrambi vicini ai Laghi Regina e Colonnelle che alimentano lo stabilimento delle Terme di Roma.
L’ordine di demolizione delle baracche emesso oggi dal Comune di Tivoli a carico di due uomini e una donna abitanti del campo prevede che l’abbattimento dei manufatti abusivi e la rimessa in pristino siano eseguiti nei modi di Legge, quindi adottati tutti gli accorgimenti atti ad evitare pericolo o danni a terzi e che il materiale di risulta venga trasportato presso la pubblica discarica o autorizzato nei modi di Legge.
Chissà se i nomadi rispetteranno l’ordine del Comune.