Cocaina, a Fonte Nuova comandava “Tonno”

Capo dell'organizzazione Fabrizio Giannetto: abitava come i suoi pusher nelle case popolari di via XXIV maggio

Era una organizzazione verticale e ben strutturata secondo la Dda di Roma quella dedicata allo smercio di droga, cocaina in particolare, scoperchiata, ieri mattina, in una palazzina delle case popolari di Fonte Nuova. C’erano i turni e c’era un telefono di servizio. Che all’occorrenza i pusher usavano anche per inviare “messaggi pubblicitari”: “Belli mia buongiorno nuovi orari per garantirvi il miglior servizio dal lunedì alla domenica, dalle 9 all’1”, inviato a 79 clienti.

Capo dell’organizzazione secondo i magistrati Fabrizio Giannetto detto Tonno, il patron di via XXIV maggio. Lui il capo lo faceva senza telefonino. Solo con ordini a voce. Gli appartamenti e le auto intestate alla moglie, per mettere al sicuro i proventi di un’attività fiorente.

Pusher per lavoro

Lo sanno tutti che è il capo”, riporta una intercettazione ambientale. I suoi uomini pusher non per racimolare dosi. Quelli al servizio dell’organizzazione, come ricostruito dai carabinieri della compagnia di Monterotondo, ritenevano lo spaccio un lavoro. Per un pusher che per un periodo aveva lasciato scoperto il servizio della mattina Tonno aveva fatto scattare la sospensione.

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Agli “infami” poi venivano assicurate le botte. Lo sa bene un tossicodipendente che dopo aver acquistato una dose di cocaina aveva confermato di conoscere il nome di chi gliel’aveva ceduta, tra l’altro già arrestato. Per lui botte, scattate per sbaglio anche per un altro giovane non coinvolto nella vicenda.

Sulla fedeltà dei suoi uomini secondo gli inquirenti Giannetto poteva contare. Una sera di un tre anni fa un pusher per sfuggire ai carabinieri si è capottato con l’auto. Per mettere al sicuro la droga, sempre cocaina, nonostante il gravissimo incidente l’aveva leccata, ingoiata, al rischio di finire in overdose.

Gli arrestati

In manette sono finiti in 11. Sette in carcere e cinque ai domiciliari, tra queste due donne. In carcere come Giannetto sono finiti anche alcuni dei suoi pusher più fidati come Danilo Agasi, Arbjon Berri e Manolo Casamonica. Tutti residenti in via XXIV Maggio numero 60 palazzina B.

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Risparmiato dall’arresto un ultraotantenne incaricato di tenere in più occasioni la “retta”, pacchettini di droga. Per la famiglia di Fabrizio Giannetto (ai domiciliari è finita anche la moglie) il giudice delle indagini preliminari ha previsto il sequestro preventivo di due appartamenti acquistati a Fonte Nuova in via Giulio Cesare e in via Primo Maggio.

Per il giudice l’uomo è sempre stato disoccupato tranne un anno quando ha dichiarato redditi per 10mila euro. Lo stipendio della moglie, poi, non giustificherebbe acquisiti e stile di vita.

L’operazione antidroga a Fonte Nuova
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